iFerr-62 - Anno 2019

iCommerciali Un agente da combattimento ordine, anche se alto, ma sporadico, investo piuttosto nella fidelizzazione e in rapporti professionali a lungo termine. Chiaramente ci sono situazioni in cui si riesce e altre no. Ma sono convinto che l’agente faccia ancora la differenza per il distributore soprattutto con la presenza costante nel punto vendita. Anche se la tecnologia ha in qualche modo cambiato il nostro lavoro grazie al web e agli ordini on line (Fraschetti ha fatto per primo il video catalogo) perché funzioni è indispensabile per mantenere i rapporti non delegare tutto al computer e all’e-commerce. Il rapporto umano in questo mestiere resta ancora fondamentale. Anche i formatori lo dicono sempre: creare un rapporto di fiducia e vicinanza con il cliente è imprescindibile perché la vendita vada a buon fine. Il commerciante, inoltre, è preso da tantissime attività in negozio e uno dei compiti dell’agente che lo segue è portare alla sua attenzione nuovi prodotti e articoli, cercando di fare la differenza rispetto agli competitor. Quella con la concorrenza è una battaglia che accettiamo e combattiamo ogni giorno. iFerr:Qual è la situazione al centro sud? C.R: Credo sinceramente che oggi il nostro mercato viva un momento di stallo, la mia zona ad esempio fino a qualche tempo era più popolata da grossisti, ma da quando hanno aperto i battenti diversi centri commerciali e store specializzati in fai da te e bricolage e la crisi sono diminuiti. C’è sempre l’attrattiva del grande negozio e quindi il punto vendita per certi versi è in difficoltà. Ma sono anche convinto che le ferramenta tradizionali abbiano ancora dei punti a loro vantaggio, la vicinanza, la velocità, iFerr: Cominciamo dall’inizio, com’è diventato un agente Fraschetti ? C.R: Era il 1986 ed ero iscritto all’università, quando un amico di mio papà mi chiese di fare una prova come agente in un’azienda del nord settore della ferramenta, ci ho lavorato per sei anni poi ho sentito l’esigenza di cambiare e ho iniziato a guardarmi attorno. Conobbi Giorgio Fraschetti, ma fu solo nel 1992 che, anche grazie a Davide Giajvia con il quale fin da subito c’era stato subito un rapporto di reciproca stima, ho cominciato a lavorare per i Fraschetti. Da allora sono un agente monomandatario e mi occupo della zona di Roma che va dalla Via Appia alla via Collatina e della striscia fuori del raccordo che va da Ciampino a Tor Bella Monaca. iFerr: Cosa l’ha colpita dell’azienda Fraschetti? C.R: La creatività sopra ogni cosa, in azienda sono tantissime le iniziative messe in atto per coinvolgere il cliente in maniera propositiva. La filosofia Fraschetti non è legata solo alla vendita e alla logica del prezzo, ma dietro ogni attività c’è un lavoro che ci contraddistingue e che cerca di essere sempre al passo coi tempi e con le esigenze del mercato. È per questo che sono ancora lì e non ho mai pensato di cambiare. Per me nel nostro settore è l’azienda che più mi rispecchia. iFerr: Che tipo di agente è? C.R: Quando faccio il mio lavoro cerco di tenere insieme le esigenze del cliente e quelle dell’azienda. I miei clienti li studio per capire se sono quelli giusti per l’azienda che rappresento. Non mi interessa il cliente che fa qualche 36

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