iFerr-73 - Anno 2020

42 L’Italia, e in generale il mondo, è in procinto di affrontare la cosiddetta Fase 2, che prevede l’apertura progressiva delle attività lavorative pur con la presenza del Coronavirus. Come si stanno preparando le aziende e come hanno vissuto finora l’emergenza sanitaria? Abbiamo intervistato diversi protagonisti del nostro settore. Guardare oltre L a fotografia del tessuto lavorativo italiano al 30 marzo ha immortalato un Paese semiparalizzato con circa 8 milioni 434 mila (il 65,8% del totale) lavoratori dipendenti a casa , in larga parte perché interessati dal fermo imposto dai Dpcm dell’11 e 22 marzo scorso, e successive modifiche (5 mln e 717 mila unità, il 44,6%) e in altra misura perché sono in ferie obbligate o bloccati dalla sospensione volontaria delle attività (2mln e 717 mila, il 21,2%). I restanti 4 milioni 384 mila lavoratori dipendenti (il 34,2%), invece, hanno continuato a lavorare: nel 17,2% dei casi principalmente o in via esclusiva da casa (2 mln 205 mila), in un altro 17% in sede (2 mln e 179 mila). Il blocco delle attività produttive, unito alla chiusura volontaria di altre, ha portato alla sospensione del 65,9% delle attività imprenditoriali italiane . È il quadro stimato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro Approfondimento

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