iFerr-76 - Anno 2020

36 Manuela Guarino è agente Capaldo da una decina di anni. La sua carriera è cominciata quando è mancato il padre, anch’esso rappresentante dell’azienda. Oggi porta avanti questo mestiere - che ama moltissimo - con passione, onestà e professionalità. iFerr: Come sei arrivata a fare l’agente di commercio per la A. Capaldo S.p.A.? Manuela Guarino: Lavoro per questa azienda da circa 11 anni. Sono una figlia d’arte. Mio padre faceva il rappresentante per la Capaldo da due decenni ed è mancato improvvisamente. In quel tempo io facevo tutt’altro. Studiavo moda e sognavo una vita a Milano. I piani però sono cambiati in modo repentino perché sono sorte nuove necessità. Io e mia madre eravamo sole e dovevamo cavarcela. Fin dall’inizio ho conosciuto la grande umanità della Capaldo, che mi ha dato la possibilità di iniziare un percorso lavorativo . Il primo periodo l’ho trascorso nella divisione interna Linea Verde, un servizio telefonico di assistenza ai clienti. Ho avuto così modo di vivere il mio “battesimo” insieme a tanti colleghi che mi hanno aiutata. Poi è cominciato il mio lavoro “on the road” come agente. Il primo mese ho goduto dell’affiancamento di un altro rappresentante, ma poi ho continuato senza paracadute. Non è stato per niente facile. Non conoscevo abbastanza il prodotto e dovevo prendere confidenza con un mestiere che richiede organizzazione e competenza. Un supporto grandissimo è arrivato anche dai clienti, che hanno capito le mie difficoltà e hanno avuto molta pazienza . Oggi, dopo tanto studio ed esperienza, non potrei chiedere di meglio. Amo tantissimo il mio lavoro. iFerr: Che cosa ti piace di più del tuo mestiere? M.G.: Amo il fatto che sia un lavoro dinamico e che mi permetta di entrare in contatto con molte persone. Inoltre è possibile organizzare le giornate al meglio rispetto agli obiettivi che ci si pone e alle proprie esigenze. Io sono mamma di un bambino di due anni e la gestione del tempo è un fattore fondamentale. Poi è un mestiere altamente gratificante sia a livello umano che economico. Un aspetto che mi piace tanto è gestire la fornitura di un negozio che apre i battenti per la prima volta . Si tratta di capire di quali referenze ha bisogno, sia rispetto al suo budget che alla zona in cui si trova. Sfoglio il catalogo con il cliente e insieme decidiamo gli ordini. Potrei semplicemente chiedere all’azienda di fornirmi una scheda con i prodotti essenziali ma non ci sarebbe soddisfazione. Il successo del mio cliente diventa così anche il mio . Il lato “B” di questo lavoro è che mi faccio coinvolgere troppo dai clienti dal punto di vista umano, e invece bisogna essere un pochino più distaccati. Sono pur sempre relazioni commerciali e non bisogna farsi prendere eccessivamente dall’aspetto personale. Empatia, professionalità e onestà sono i principi da seguire . iFerr: Come donna ha incontrato delle difficoltà? M.G.: Sicuramente ho potuto riscontrare talvolta un po’ di diffidenza, ma il fatto di essere donna ha anche una serie di lati positivi. Per esempio, i clienti sono più rispettosi ed educati. Si parla con toni gentili e non ci sono confronti forti. Devo dire poi che in realtà il mondo della ferramenta è frequentato da tante donne: in primis spesso gestiscono i negozi e poi il “fai da te” è sempre più femminile . Anche io l’ho sempre amato e mi incanto a vedere le migliaia di articoli che propone la Capaldo. i Commerciali Nel nome del padre

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