iFerr 79 - Anno 2020

S tudio M ario S ilvano 57 I n questo particolare momento in cui si sta cercando di fronteggiare la pandemia del Covid-19, l’inaspettata soluzione dello smartworking ha portato ai lavoratori ed alle aziende numerosi vantaggi tra i quali una maggiore produttività , un ritrovato equilibrio tra vita professionale e vita privata, un importante taglio ai costi aziendali e una consistente riduzione dell’inquinamento. Le medaglie, però, hanno sempre due facce per cui ci sono anche delle criticità nell’utilizzo dello smartworking: l’evidente difficoltà nella gestione delle urgenze con un palese maggior carico di lavoro, la conseguente difficoltà di una corretta pianificazione nell’illusione di avere il tempo per fare tutto, la convinzione di essere sottoposti ad un certo isolamento con relativi problemi di comunicazione con i collaboratori ed i colleghi . Ma soprattutto con i propri clienti con i quali si sono perse delle occasioni/rituali di incontro: niente più pausa caffè alla macchinetta e riunioni, ma meeting virtuali e videochiamate nel rispetto del distanziamento sociale. Se comunicare con efficacia aveva come presupposto la presenza, mancando oggi la possibilità di guardarsi negli occhi è aumentato il rischio di eventuali incomprensioni e frustrazioni . Se è vero che alla base di una comunicazione efficace c’è l’ascolto attivo e cioè un elevato grado di attenzione e partecipazione con l’obiettivo di una maggiore comprensione dei bisogni dei nostri clienti, oggi l’atmosfera “virtuale” fatta solo di mail, riunioni online e piattaforme Web, ha creato nuovi ostacoli . > e gestione della comunicazione

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