iFerr-59 - Anno 2018
35 A lessandro M achì dell’ isola iFerr: Ci racconti la tipologia di ferramenta presente in Sicilia… A.M: Bisogna distinguere tra entroterra e zone costiere. Nel secondo caso, i bazar sono le realtà più importanti e dinamiche. Sono magazzini di 1000-1500mq in cui trovare di tutto dall’utensileria al giardinaggio e agli articoli stagionali con i quali si fanno ancora tanti affari. Una sorta di mini- brico dove rivolgersi per qualsiasi necessità, che a differenza dei brico originali non sono legati a nessun gruppo d’acquisto, sono autonomi e indipendenti e possono comprare da distributori diversi. Differente è invece la realtà delle zone interne dove persistono ancora piccole rivendite legate all’agricoltura, ma che in realtà ormai rispondono poco alle richieste del mercato. In entrambi i casi però, come dicevo, c’è bisogno di rinnovarsi a cominciare ad esempio dall’utilizzare il catalogo digitale. Qui infatti si usa nella maggior parte dei casi ancora il catalogo generale e questo anche per noi agenti richiede tempi di lavoro più lunghi e a volte macchinosi. Insomma c’è ancora poca informatizzazione sebbene questi brico siano di proprietà di giovani in gamba ma che necessitano di formazione continua. iFerr: Come vede un evento in Sicilia dedicato ai punti vendita, dove incontrare aziende e grossisti? A.M: Molto bene, soprattutto a Catania e/o Palermo. I siciliani sono pronti ad accogliere il mercato e rispondono sempre molto bene quando sono invitati ad eventi come il SiFerr a Napoli, ma sarebbero ancora più felici di averne uno dedicato esclusivamente a loro. Alessandro Machì nella caricatura di R. L.
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