iFerr-59 - Anno 2018

61 Dicam estremamente stimolante e di grande crescita sia dal punto di vista accademico che dal punto di vista personale. Una volta presa la laurea, ritorno a Napoli e inizio a collaborare con l’agenzia di rappresentanze di mio padre ed è in questi anni che capisco due cose fondamentali: la prima è che se vuoi veramente una cosa e ti impegni al massimo alla fine la ottieni, che il mondo della ferramenta (l’80% dei clienti dell’agenzia di mio padre appartengono al mondo della ferramenta e del fai da te) è quasi tutto maschile. Qualche anno dopo ho deciso di ritagliarmi uno spazio tutto mio, buttandomi in un progetto nuovo ed è così che è nata la Dicam, la mia azienda. Non è stato per nulla semplice, molte cose per me erano completamente nuove, ero da sola, ma credo che questa sia anche stata la mia fortuna perché da soli si impara per necessità a fare tutto. iFerr: Una donna nel campo della sicurezza. Oneri e onori? M.D.C: Onori nessuno, ripeto sono molto fatalista e credo sempre che alla fine il destino scelga per noi ed io, diciamo, che mi sono trovata nel campo della ferramenta per una “congiunzione astrale”. Poi ho capito che un segmento per nulla maturo e nel quale potevo ritagliarmi un piccolo spazio per poi crescere era quello della sicurezza. Oneri tanti e soprattutto dimostrare tutti i giorni che puoi essere brava quanto i tuoi colleghi uomini. Odio fare distinzioni per sesso, preferisco parlare di meritocrazia ma purtroppo questo campo è popolato solo da uomini e di donne ce ne sono pochissime. Possiamo impegnarci quanto vogliamo ma nessun uomo ammetterà mai che possiamo capirne di serrature, cilindri e defender quanto lui. La mentalità diffusa vuole che le donne in questo settore possono essere delle ottime segretarie, delle eccellenti collaboratrici, ma niente di più.

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