iFerr-73 - Anno 2020

78 iFerr: Stefano avete fatto un gesto molto generoso, ma non se ne è parlato molto. Ci racconti com’è andata. Stefano Morganti: Mio nonno diceva sempre che “il bene si fa in silenzio”. E noi siamo fatti così. Quando mio zio Franco (direttore generale di Kapriol, ndr) ha visitato l’ospedale di Lecco e ha visto la situazione drammatica in cui versava a causa del Covid-19 abbiamo deciso di donare l’intera fornitura di mascherine (150mila) che avevamo in magazzino a chi si trovava in prima linea. Non ne abbiamo venduta neanche una. Abbiamo attivato una task-force di emergenza in collaborazione con la provincia di Lecco e organizzato squadre di sei persone per consegnarle agli ospedali, alle forze dell’ordine, alle case di riposo, alla protezione civile, ai vigili del fuoco. Anche ora stiamo collaborando con una fondazione del Lecchese per recuperare altre mascherine da diversi fornitori sia in Italia che all’estero così da donarle agli enti pubblici. Abbiamo messo a disposizione il nostro magazzino per gestire la raccolta. iFerr: Avete anche chiuso l’azienda subito… S.M.: Sì lo abbiamo fatto già i primi di marzo, ben prima del decreto, e riapriremo, appena ce lo consentiranno. È stata una questione di responsabilità in modo da tutelare la salute dei nostri collaboratori che sono circa un centinaio. Ci piace pensare che la nostra è un’azienda con un alto tasso di umanità . iFerr: Come state organizzando la “Fase 2”? S.M.: Stiamo pensando di ripartire gradualmente , tenendo chiusi tutti gli uffici che possono continuare a lavorare in smart working . Sarà così almeno per i prossimi due mesi. Mentre i responsabili e gli impiegati amministrativi potranno venire in azienda non più di un paio alla volta. Per quanto riguarda i magazzini si lavorerà su più turni, per dilazionare il personale (prima c’era un unico turno con il 100% del personale). Chiuderemo la mensa iStory

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