iFerr-74 - Anno 2020

56 “L’home delivery sta subendo una vera e propria trasformazione”, commenta Elisa Pagliarani, General Manager Glovo Italia , “sia in termini di clientela, con sempre più famiglie che si rivolgono alla nostra piattaforma, sia in termini di prodotti. Le persone oggi fanno affidamento al delivery per vivere la propria quotidianità, con la richiesta di beni e oggetti utili ma spesso difficili da reperire. Dagli ordini di marzo emerge chiaramente l’esigenza di poter fare la spesa, evitando così le file davanti ai supermercati, ma anche di ricevere a casa altri beni necessari per il proprio lavoro e per il tempo libero”. Per comprendere le dimensioni di questo business basta leggere il Delivery Report di Glovo ai tempi del Coronavirus: l’app è stata utilizzata + 300% per la spesa a marzo 2020 rispetto a febbraio 2020; + 130% per i farmaci da banco; +900% per le spedizioni da casa a casa . È così che una signora di Bari ha deliziato il nipote facendogli recapitare tramite l’app i suoi panzerotti; oppure una studentessa di Roma che ha mandato il tiramisù ai suoi amici per festeggiare in compagnia il proprio compleanno; e ancora la coppia di fidanzati che si è scambiata regali ma anche l’occorrente per una cena romantica a distanza. Un altro dato interessante è che nel solo mese e-commerce: una crescita esponenziale Home delivery a parte c’è un tema che coinvolge tutti i piccoli negozianti nella fase post Covid: spesso è necessario rivedere il proprio modello di business . La riduzione del traffico orario (numero di persone ammesse nel punto di vendita) o i sistemi di eliminazione di code e affollamenti sono tutte azioni che producono un minore fatturato giornaliero, e che si deve inevitabilmente cercare di compensare migliorando i sistemi di prenotazione e dotandosi di almeno un minimo di capacità di e-commerce come complemento al canale tradizionale . D’altra parte secondo una recente ricerca di Netcomm , in un solo mese dall’inizio della crisi sanitaria dovuta al Covid-19 si è registrato un salto evolutivo verso il digitale di 10 anni: le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore dell’ecommerce, che ha garantito continuità di servizio per numerose attività e per i cittadini. Dall’inizio del 2020 a oggi sono 2 milioni i nuovi consumatori online in Italia (in tutto 29 milioni), 1,3 milioni dei quali, secondo le stime di Netcomm, sono da attribuire all’impatto dell’emergenza sanitaria . Negli stessi mesi dello scorso anno (da gennaio e maggio 2019), infatti, si registravano 700.000 nuovi consumatori. Dal punto di vista delle vendite online, si è registrata una vera e propria impennata di alcuni settori: a registrare l’incremento maggiore, da fine febbraio a metà aprile, è stato il pet care (+154%), seguito da cibi freschi e confezionati (+130%) e dai prodotti per la cura della casa (+126%) e della persona (+93%). F ocus

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