iFerr-74 - Anno 2020
63 Ingressi F iere multipli, corridoi di sicurezza e segnaletica di distanziamento, titoli d’accesso dematerializzati, controlli sul pubblico con termoscanner e percorso di sanificazione, guardaroba con ciclo automatico e coperture monouso. Ma le linee guide per una ripartenza delle fiere in sicurezza vengono da AEFI- Associazione Esposizioni e Fiere Italiane ed è con il suo presidente Giovanni Laezza, che ne abbiamo parlato . iFerr: Partiamo dalla situazione attuale: il coronavirus ha “abbattuto” il settore delle fiere. Di che cifre perse in termini di business si può parlare? G.L: Il settore fieristico è stato tra i primi ad essere fermato dalle disposizioni governative e regionali. I nostri associati, nel rispetto delle ordinanze emesse per tutelare la salute dei cittadini e contenere l’espansione del virus, hanno immediatamente reagito rinviando e riprogrammando le manifestazioni nei mesi successivi, cercando di rispettare un articolato calendario fieristico nazionale e internazionale e le esigenze di ciascun comparto industriale. Il protrarsi dell’epidemia e del blocco di numerose attività, tra cui le Fiere, ha causato numerosi posticipi ed alcuni annullamenti. A fine marzo erano complessivamente 168 le manifestazioni italiane internazionali e nazionali posticipate o annullate . A queste si aggiungono numerose manifestazioni a carattere regionale e locale. Il blocco dell’attività e l’incertezza della ripartenza rischiano di mettere in crisi il sistema . A causa delle spese sostenute per gli eventi che poi non hanno avuto luogo e per i mancati ricavi, molti associati potrebbero non disporre di risorse sufficienti. Da un’indagine presso i nostri associati, abbiamo quantificato un danno pari a 800 milioni se le Fiere non ripartono subito. Non dobbiamo poi dimenticare che le
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