iFerr 79 - Anno 2020

G ds 53 > rispettivamente del 56,1 e del 37,6% (dati GFK Italia); percentuali tremende per i centri bricolage, mentre le ferramenta hanno registrato perdite inferiori, proprio perché potevano vendere tutto ed erano ubicate nei centri cittadini . Un vero vantaggio, soprattutto nel momento più intenso in cui le persone potevano uscire dai propri comuni di appartenenza solo per fare la spesa. Questo ha consentito ai negozi di prossimità di diventare i veri e propri best seller del 2020, in Italia . Finito il lockdown, come in altri Paesi, anche in Italia si è scatenata una vera e propria “febbre” da bricolage e giardinaggio che ha consentito di recuperare quasi totalmente le perdite dei mesi precedenti. Sempre secondo GFK Italia, i dati mostrano un rimbalzo molto positivo a maggio con un +43%, proseguito con una crescita del +11,4% a giugno e del +12,8% a luglio . Agosto ha cominciato a segnare un progressivo ritorno alla normalità, seppur in positivo, mentre settembre si è dimostrato a macchia di leopardo, con insegne e territori con crescite ancora a due cifre, mentre altri si sono addirittura fermati . Il trimestre di ottobre/novembre/dicembre è classicamente un periodo forte per il mercato del bricolage, in più sono numerosi gli incentivi varati dal Governo e inseriti nel Decreto Rilancio, come il Bonus Facciate, il Bonus Ristrutturazione, il Bonus Giardino e l’Ecobonus edilizio del 110%. Qualche dato sul mercato Rispetto al 2019, che è stato un anno molto positivo, a luglio 2020, le vendite nei DiySuperstore sono in flessione solo dell’1,9%; una percentuale I l 2019 si era chiuso con entusiasmo con la rete della Gds del bricolage che aggiungeva oltre 30 negozi in più alla sua lista. Poi gennaio e febbraio 2020, a detta di molti, era iniziato nel solco dello stesso ottimismo e poi…il Covid-19 che ha stravolto tutte le possibili ipotesi e strategie commerciali per il 2020. Va detto che in Italia i settori ferramenta, bricolage e, parzialmente il giardinaggio, sono stati comparti fortunati perché il Governo italiano li ha sempre ritenuti “beni di prima necessità” e, quindi, ha sempre consentito di tenere aperti i negozi. Coloro che hanno chiuso l’hanno fatto su base volontaria o per pochi giorni, in modo da organizzare la struttura secondo i nuovi protocolli anti Covid-19. Tuttavia, qualche limitazione c’è stata nella vendita. Infatti non tutte le merceologie trattate in un centro bricolage sono state ritenute necessarie e i garden center , nel momento iniziale tra marzo e aprile, hanno potuto far entrare i propri clienti solo per vendere cibo per animali, mentre il restante poteva essere venduto solo o telefonicamente o via web e consegnato a domicilio. Anche i centri bricolage hanno “scoperto” le vendite telefoniche che hanno avuto successo , mentre per quanto riguarda l’ecommerce molti non erano attrezzati e chi lo era ha avuto grossi problemi nella gestione degli approvvigionamenti e delle consegne. Dalla fine del lockdown, un’estate intensa Nonostante la possibilità di tenere aperto, le perdite dei mesi di marzi e aprile sono state pesanti per tutti, con diminuzioni per i DIY Store

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