iFerr-81 - Anno 2021
72 iPartner S tudio M ario S ilvano Walter Silvano Amministratore Unico Studio Mario Silvano Consulenza e Formazione Risorse Umane Walter Silvano, autore del testo, si occupa dal 1984 di formazione nell’ambito dello Studio Mario Silvano, Società di Consulenza e Formazione Risorse Umane, fondata da Mario Silvano, riconosciuta come punto di riferimento per le esigenze di crescita professionale del Management e del Personale di Vendita. Associato all’Associazione Italiana Formatori ha continuato a sviluppare un attento ascolto ed interpretazione delle esigenze del Mercato per poter dare risposte sempre innovative e attuali perl’integrazione tra l’addestramento dispecifiche capacità e l’apprendimento esperienziale di nuovi e più produttivi atteggiamenti personali e professionali. esempio la gestione del proprio tempo nel rispetto delle scadenze così come l’evitare di dover aver a che fare con colleghi non troppo simpatici o dinamici. Però costringe coloro che lo prediligono ad avvalersi delle sole proprie risorse , mentre invece il lavoro di squadra permette il confronto e lo scambio di idee migliorando il proprio lavoro consentendo una crescita professionale e personale. UNA SCELTA DI CARATTERE Non dimentichiamo che lavorare da soli implica anche lo stare da soli. Restare isolati nel proprio ufficio non permette di interfacciarsi con chi sta al di fuori, e il non condividere le proprie esperienze con gli altri, oltre a non farci crescere, rischia di farci abituare a questa condizione di solitudine anche nella nostra vita privata . A questo punto la domanda sorge spontanea: “È meglio il lavoro di squadra o il lavoro da soli?” Non si può dire cosa sia meglio in assoluto, ma potremmo dire che è importante concedere a ciascun lavoratore la possibilità di scegliere quello che più si adatta al proprio modo di essere, facendo sì che possa dare il meglio . Possiamo altresì dire che è alquanto pericoloso privilegiare solo una delle due condizioni. È fondamentale che ognuno capisca l’importanza del confronto con gli altri per migliorare in modo da accrescere le proprie competenze, così come è rilevante anche il saper stare da soli per riflettere e fare nostro ciò che abbiamo condiviso con il gruppo. Prendersi tutti gli onori e la gloria per la riuscita di un progetto può essere certo allettante e far crescere la nostra autostima, ma scegliere di fare parte di un gruppo è segno di grande intelligenza perché si privilegia la vittoria collettiva . Ci piace ricordare un proverbio latino che dice: “In medio stat virtus” e cioè la virtù sta nel mezzo, a significare che un sano equilibrio tra i due estremi è forse la soluzione migliore. con i propri colleghi aiuta a migliorare l’attività lavorativa, attingendo a conoscenze che vengono condivise con il gruppo. Tuttavia, è anche vero che il lavoro di squadra non è così semplice come può sembrare perché quando più persone lavorano allo stesso progetto può accadere di tutto. La differenza la fa la capacità delle persone ad interagire tra di loro . Non si deve dimenticare che il lavoro di gruppo comporta anche la condivisione di stati d’animo e di umori. È indubbio che se il clima è positivo tutto potrà andare per il meglio, ma se c’è malumore e nervosismo la riuscita della collaborazione potrebbe naufragare rovinosamente . Con questo non si vuole certo privilegiare il lavorare da soli. Vero è che il lavoro in autonomia comporta ad
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