iFerr-86 - Anno 2021

75 per tre mesi una bella fetta della gente impazzirebbe. Uno forse sarei io . iFerr: Cosa direbbe alle ferramenta che spesso faticano a restare aperte? S.P.: Tenete duro. Leggete il libro di Ernesto Franco “ Vite senza fine ” perché vi piacerebbe e vi aiuterebbe a dare una dignità ulteriore al vostro lavoro. Siate sempre consapevoli che chi viene da voi cerca un dialogo, assai spesso, non solo un prodotto . Siate bravi a dare consigli, perché chi chiede qualcosa ha bisogno di sapere, dai più esperti, ciò che ancora non conosce. E questa informazione non è mai solo funzionale. È anche relazionale. cioè solo strumenti da lavoro. Io e mia moglie non abbiamo mai o quasi mai il desiderio di qualcosa di disponibile sul mercato, di “già fatto”, ma sempre e solo di strumenti, attrezzi, materiali che ci consentano di realizzarlo . Per noi lavorare a fare quel che ci serve è un divertimento necessario, sia per stare bene, sia per risparmiare denaro che dobbiamo necessariamente salvare per restare fuori dal meccanismo del lavoro-guadagno-consumo- spreco. La vera piaga di questa epoca. iFerr: Lei ha detto “un cacciavite ci salverà” in che senso? S.P.: È una citazione di un libro del sociologo americano Sennet. Contiene la fiducia che l’uso delle mani, l’operatività fisica, manuale, abbia in sé qualcosa di salvifico . Noi siamo animali razionali, abbiamo intelletto e corpo a cui dare la nostra attenzione. E così, come serve leggere, informarsi, studiare per poter avere una compiuta o almeno possibile visione del mondo e di noi stessi, così occorre usare mani, braccia, gambe, corpo per rimanere ancorati alla nostra dimensione fisica, spaziale, di animali evoluti. iFerr: In base alla sua esperienza trova che sia stato giusto tenere aperte le ferramenta come bene di prima necessità durante il lockdown? S.P.: Be’ io credo che le ferramenta siano dei consultori, dei presidi sanitari psicologici. Penso che se chiudessero le ferramenta F ai da te in libreria

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