iFerr-88 - Anno 2021
iVip Intervista esclusiva a Roberto Tunioli, AD del Gruppo Fervi. Abbiamo iniziato parlando della recente acquisizione della Rivit e abbiamo concluso con un interessante interrogativo “La Cina ci sta dicendo tutto?”. 40 iFerr: Cominciamo dalla recente acquisizione della Rivit. Cosa significa in termini di sviluppo per la Fervi? R.T.: Significa una molteplicità di nuove opportunità per tutti gli stokeholder, per i fornitori perché ci saranno più acquisti e più solidità in quanto il nostro gruppo cresce del 70%, ma anche per i clienti perché abbiamo aggiunto 45mila articoli in portafoglio e poi maggiori risorse per investimenti in nuovi prodotti. Quindi diciamo che crescerà la capacità dell’azienda di essere sempre competitiva e di ricercare di immettere sul mercato nuove referenze e migliorare quelle esistenti. Ci sono anche opportunità di crescita professionale per tutti i collaboratori perché possiamo offrire dei percorsi di carriera non più solamente all’interno dell’azienda singola ma all’interno del gruppo. In sintesi parliamo di 50 milioni di fatturato, 8 mila clienti in Italia e all’estero con sbocchi commerciali non indifferenti sia per quanto riguarda una finestra sul nord Africa verso il Marocco sia l’operation in India che ci porta a essere in uno dei teatri di sviluppo dei prossimi trent’anni che è il Far East, dove chiaramente Cina e India danno forma alla maggior parte delle opportunità. iFerr: Cosa cambierà sul mercato questa operazione? Rispetto anche ai competitor… R.T.: Risponderò dicendo quello che vorremmo cambiasse. Faccio una premessa: siamo il secondo paese manifatturiero di Europa, tra i primi dieci del mondo, abbiamo aziende leader mondiali che portano i prodotti in tutto il mondo ma per fare questi prodotti dipendiamo da multinazionali di tutti i paesi tranne che dall’Italia. In Italia non esiste un champions, mentre esistono decine se non centinaia di aziende tra i 5 e i 20milioni di euro che sono al servizio delle grosse imprese. In Italia non abbiamo ancora trovato la dignità e anche la forza di essere importanti perché siamo molto parcellizzati. Io credo che quando l’eccellenza si concentra in una sola realtà le cose possono sempre migliorare, funzionano
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