iFerr-91 - Anno 2022

29 Prezzi alle stelle: cosa aspettarci? iFerr: Primo intervento sulla nostra rivista, ci dice brevemente, Presidente, cos’è Ance e quali sono i suoi obiettivi? G.B.: L’Ance è l’Associazione che rappresenta, da oltre 75 anni, le imprese italiane di qualunque dimensione che operano nel campo delle costruzioni. Promuoviamo politiche che tutelino i valori e le capacità imprenditoriali del settore, coniugandole con gli interessi e i bisogni della società civile. Il nostro obiettivo è quello di contribuire alla crescita economica e sociale del Paese, lavorando per migliorare la vivibilità delle città, la qualità dell’abitare, l’efficienza e la sostenibilità dei territori e delle infrastrutture. iFerr: Allarme caro materiali. Può spiegarci cosa è successo in questi mesi? G.B.: Ci siamo trovati di fronte a una vera e propria esplosione dei prezzi dei principali materiali utilizzati in cantiere. A causa di molti fattori, non ultimo alcune rilevanti tensioni internazionali e difficoltà di circolazione delle merci dovute anche alle misure di sicurezza per la pandemia. Infine, negli ultimi mesi stiamo assistendo anche ad azioni speculative che rischiano di rendere il mercato insostenibile. Bisogna correre subito ai ripari. iFerr: Quali sono i rischi maggiori? G.B.: Che le imprese non partecipino più alle gare d’appalto perché i costi sono insostenibili. Abbiamo già degli esempi di gare sottocosto, del 15-20 o addirittura 30%, che sono andate deserte o a cui si sono presentate non più di una o due imprese, perché impossibilitate a presentare offerte congrue. Andando avanti così è chiaro che ci saranno pesanti ritardi nella realizzazione delle opere. iFerr: Di che ordine di grandezza parliamo pensando all’impennata dei prezzi dei materiali? G.B.: Si tratta di oscillazioni senza precedenti. Prendiamo l’esempio del ferro-acciaio tondo per cemento armato: +226,7% a novembre 2021 rispetto a un anno prima. In gare bandite di recente il prezzo del tondino andrebbe incrementato in misura superiore all’80% per portare il valore del prezzario in linea con il corrente prezzo di mercato. Si può pensare che siano le imprese a farsi carico di questa differenza? Ma nel corso del 2021 si sono riscontrati fortissimi aumenti anche per pvc, rame, legname, solo per citarne alcuni. Una situazione insostenibile a cui si aggiunge la crisi energetica, con costi dell’elettricità e del gas naturale più che raddoppiati solo negli ultimi tre mesi. iFerr: Come ha reagito l’Ance? C’è qualche primo risultato? G.B.: Ci siamo mossi da subito con determinazione, portando avanti una battaglia su tutti i fronti e i tavoli possibili per ottenere compensazioni all’altezza degli aumenti sopportati dalle imprese. Abbiamo scritto al Governo e a tutte le stazioni appaltanti per trovare una soluzione emergenziale per i bandi già pubblicati e individuare un meccanismo di revisione dei prezzi strutturale, in linea con quanto avviene in tutti gli altri paesi. Il Governo è corso ai ripari prevedendo un meccanismo di compensazione per il primo semestre del 2021. Ma certamente non basta. Occorre aggiornare tutti i prezzari degli appalti in corso e prevedere subito un nuovo meccanismo di compensazione per il secondo semestre del 2021 e per il 2022. Rfi ha risposto prontamente aggiornando il proprio prezzario, ora ci aspettiamo che lo facciano rapidamente tutte le altre stazioni appaltanti compresi gli enti locali, altrimenti rischiamo di mettere a repentaglio numerose opere indispensabili per il territorio e le città. Gabriele Buia

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