51 più importanti, infatti, è quella della ricezione e dell’immagazzinamento della merce. Il personale deve conoscere i prodotti e sapere come collocarli nei vari settori dei magazzini. La formazione viene erogata sia in momenti specifici con classi da 50-70 persone sia on job. In questo caso è una formazione veloce, o quick training, a fronte di una problematica che arriva dal campo. Ci fermiamo anche 15-20 minuti per affrontarla. Per esempio, nel caso di un prodotto danneggiato a causa di un mal posizionamento sul bancale, è importante che la soluzione individuata diventi di dominio pubblico. Il concetto è creare degli standard: di fronte a un certo tipo di prodotto/ problema il comportamento adottato deve essere sempre uguale, indipendentemente dal soggetto. L’obiettivo è proporre una modalità di servizio che il cliente percepisca come “affidabile” e non altalenante. iFerr: La standardizzazione è nemica della creatività? M.M.: Sono due cose diverse. Standardizzare è una necessità operativa che serve a ottimizzare le operazioni, ma la creatività è importante nella fase precedente, di brainstorming, quando si cercano le soluzioni migliori. Una volta individuate però è fondamentale eseguirle in modo rigoroso. E poi c’è il monitoraggio affinché le cose avvengano in modo corretto senza alterazioni nel tempo. iFerr: Che tipo di approccio ha ereditato dalle esperienze nell’automotive? M.M.: Il Lean Thinking, pensare snello. È una forma mentis che serve ad aumentare l’efficienza e a diminuire gli sprechi. Al centro c’è il cliente e tutta l’azienda viene coinvolta in una visione di insieme tramite la messa a flusso dei processi principali, dalla progettazione fino alla gestione degli ordini. Noi poi utilizziamo frequentemente il cosiddetto “miglioramento continuo”, che ha l’obiettivo di aumentare la qualità e il rendimento di un prodotto o di un processo attraverso l’analisi costante dei suoi elementi. Questa tecnica di origine giapponese utilizzata in primis da Toyota e sempre più diffusa anche in Occidente. Concettualmente l’efficienza deve essere cercata più a monte possibile, > A.Capaldo SpA SUPPLY CHAIN E LOGISTICA SONO LA STESSA COSA? La risposta è no. La logistica è solo un tassello del puzzle che compone l’intero processo di Supply Chain e può essere intesa come una parte dell’intero ciclo di produzione che riguarda l’organizzazione e le gestione dell’approvvigionamento, dello stoccaggio e della distribuzione dei prodotti o delle materie prime necessarie per produrli. In sostanza si parla di logistica quando ci si riferisce a tutte le operazioni che riguardano il trasporto di prodotti o di merce da un luogo a un altro, comprendendo anche le tempistiche e i costi. La Supply Chain, invece, si configura come un insieme di elementi più ampio, che coinvolge più organizzazioni, attività e risorse necessarie per la produzione e la vendita di un prodotto. Il processo che consente di controllare questi elementi è definito Supply Chain Management (o SCM).
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