31 Tante idee per l’e-commerce in ferramenta: da dove partire? aziende italiane nel B2B, il 56% delle imprese ha attivato almeno un fornitore individuato online. La pandemia, inoltre, ha incentivato la crescita dei marketplace B2B che vengono utilizzati come strumenti di lead generation e che sono molto importanti ai fini di marketing. Infatti è stato rilevato come questi consentano di mettere in contatto delle realtà che poi si incontrano al telefono, con appuntamenti di persona, nelle sedi aziendali o nelle fiere, per finalizzare gli accordi. Tra i marketplace B2B più in voga, citiamo Alibaba.com, Amazon Business, ManoMano e Direct Industry, specializzato nel settore industriale. Se dovessimo fare un confronto internazionale, l’Italia, così come il resto dell’Europa, nonostante le crescite di questi anni è ancora agli albori dell’e-commerce B2B, mentre Asia e Nord America guidano il mercato del B2B sia per ruolo delle piattaforme sia per quantità di merchant presenti on-line. iFerr: I settori ferramenta e brico come stanno performando? M.B.: Il Do It Yourself rappresenta una delle category più vendute online al consumatore finale. A maggior ragione anche i punti vendita tradizionali sono chiamati a presidiare il canale, affiancandolo al negozio. Per fare questo hanno a disposizione sia i marketplace sia i siti di proprietà. I primi assicurano vendite a volume importanti e in tempi più brevi. Sono spesso utilizzati solamente per commercializzare i prodotti che abbondano in magazzino, ma in realtà sono un’opportunità enorme, anche per il digital export. In base alla nostra esperienza, possiamo dire che i punti vendita dovrebbero approcciare ai marketplace con linee specializzate di fornitori partner e con referenze che possono essere vedute a un prezzo in media con il mercato on-line. Cresce anche la percentuale di negozi che scelgono di operare con un sito di e-commerce proprio, per il quale la maggiore criticità resta quella di riuscire a essere intercettato nella Google Search e quindi essere visibili e riuscire a generare traffico. iFerr: Può dare dei consigli pratici per affiancare in maniera proficua il business del negozio tradizionale al digitale? M.B.: Ritengo che sia molto utile partire da cosa non va fatto, ovvero mettere in campo delle iniziative di prova senza esserne pienamente convinti e con investimenti ridottissimi. Questo vale per l’e-commerce ma vale, ad esempio, anche per le pagine social che sono vetrine sempre più importanti da presidiare adeguatamente, dove una presenza non adeguata può fare più danni che benefici. In quest’ottica quindi le pagine del punto vendita devono essere sempre aggiornate con giorni di apertura, giorni di chiusura e orari corretti. Stessa attenzione anche per la pagina dedicata al negozio che appare nella Google Search. Da sfruttare poi le campagne geolocalizzate, generate con keyword strategiche che consentono di far visualizzare un annuncio in una determinata zona. Le ricerche Netcomm evidenziano anche la crescente diffusione dell’ecommerce couponing, ovvero del drive to store per portare con degli incentivi gli utenti Internet ed e-commerce in negozio. Senza dimenticare che i mondi ferramenta e fai da te si prestano molto ai contenuti digitali in chiave di digital marketing. Pensiamo ad esempio ai video di utilizzo dei prodotti bestseller o delle novità di un negozio che possono essere veicolati sui social e su tutti i canali digitali, per catturare l’attenzione e attivare la relazione con gli acquirenti, sia on-line sia dei canali tradizionali. Mario Bagliani
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