58 • LOGISTICA CIRCOLARE. La sostenibilità è già un must per le imprese ed è destinata a rafforzarsi ulteriormente nel retail del futuro. Le catene di approvvigionamento diventeranno più sostenibili con lo sviluppo di un circuito logistico circolare che vada a coprire tutto il ciclo di vita del prodotto. I flussi delle merci saranno sempre più tracciati, dal trasporto agli imballaggi fino alla gestione dei rifiuti, così da monitorarne in modo trasparente il percorso eco-sostenibile dei prodotti. • MICRO-INFLUENCER STUDIOS. Le previsioni sul retail del futuro sostengono che una delle tendenze dei prossimi anni sarà l’unione della vendita online e offline, trasformando per una giornata i negozi in veri e propri studi per i microinfluencer che offrono visibilità ai prodotti. • INNOVATIVE PAYMENTS. Le nuove soluzioni in cloud permettono l’integrazione dei flussi di pagamento con il gestionale ERP dell’azienda e il negozio e-commerce. In tal modo, oltre ad accrescere il controllo sulle transazioni, si ottiene una raccolta dati sulle abitudini del consumatore e la possibilità di accettare forme di pagamento e circuiti differenti come bonifici istantanei e carte virtuali. • VERTICALIZZAZIONE. Grande diffusione si prevede per i format commerciali quali temporary boutique, pop up store e negozi monomarca, che aumentano il livello di personalizzazione e verticalizzazione dei negozi, anche attraverso aperture temporanee. • CUSTOMER ENGAGEMENT TOUCHPOINT. Secondo Gartner, multinazionale di consulenza strategica, ricerca e analisi, entro il 2023 il 40% dei comportamenti individuali saranno tracciati attraverso sistemi di “Internet of Behavior”. Si può quindi ipotizzare un grande sviluppo del Customer Engagement Hub, il framework che collega tutti i reparti della filiera del retail per coinvolgere il cliente e fornire analisi predittive e trend di vendita. • NEAR FIELD COMMUNICATION. Si tratta di una tecnologia che può essere utilizzata nel retail per fornire ai clienti informazioni prima dell’acquisto e trasmettere al rivenditore dati sull’uso del prodotto dopo l’acquisto da parte dell’utente. BIG DATA E RETAIL La piattaforma di indagini di mercato Research and Markets stima che nel settore del retail, il mercato dei big data analytics raggiungerà 13,1 miliardi di dollari entro il 2027 con un incremento annuo del 23,6% rispetto ai 4,6 miliardi previsti per il 2022. Inoltre, secondo un articolo della multinazionale di consulenza strategica McKinsey, l’impatto delle nuove soluzioni tecnologiche sarebbe in grado di far raddoppiare il margine operativo netto (l’Ebit) dei retailer oltre che rendere sempre più personale l’approccio con il nuovo consumatore. L’uso strategico dei dati permette di anticipare i bisogni del cliente e gestire nel miglior modo l’offerta a lui dedicata e i servizi pre e post vendita. LE NUOVE TENDENZE A SUPPORTO DEL RETAIL In un’indagine realizzata per Mia-Platform, l’agenzia di marketing Espresso Comunication ha individuato le tendenze che caratterizzeranno il punto vendita nel prossimo futuro. Tra le principali troviamo: • DATA FUNDAMENTAL. Con questa espressione si sottolinea l’importanza dell’uso strategico dei dati, attualmente raccolti in modo ancora molto frammentato. La sfida futura sarà quella di arrivare a una “retail datafication”, ovvero una modalità efficiente di aggregare i dati per sfruttarne l’enorme potenziale. Per raggiungere questo obiettivo, i rivenditori dovranno dotarsi di piattaforme basate su cloud, che consentono un processo automatizzato di raccolta delle informazioni e il loro riutilizzo per analisi, trend e studi. Attualità Tendenze retail
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