60 ONLINE_SPECIALISTI ManoMano: non lascia spazio ai dubbi. Alla voce “concime” appare chiaro come sia ancora dominante la vendita di tipo tradizionale. Certo, con i tre tasti “bio” “artificiale” “macerato” in bella evidenza, è possibile perfezionare la ricerca in modo rapido e semplice. Ciò non toglie che in prima battuta la pagina presenti sostanzialmente unicamente soluzioni di tipo chimico. Diversa ma non troppo, la sorte delle referenze bio nell’e-commerce di Leroy Merlin. 670 i prodotti assortiti. In prima riga solo quelli tradizionali. Scorrendo l’elenco dei filtri, si intercetta la voce “bio”; e selezionandola, si scopre che l’assortimento ne prevede 127. Centoventisette su seicentosettanta: se la matematica non è un’opinione, circa il 19% del totale. Insomma, non proprio un risultato eclatante. Brico Io sceglie invece la strada dell’omissione: nei criteri di scelta non è contemplata l’opzione prodotti bio, alla categoria “concimi”. In assortimento ce ne sono, ma non in evidenza. Per Bricofer invece la scelta è differente. Poche voci di selezione merceologica in ricerca (marca o prezzo, e null’altro), ma la gran parte della proposta nella sezione “terricci, concimi e repellenti” è dedicata ai prodotti bio. QUINDI? Evidentemente la situazione è ancora piuttosto liquida e mutevole: l’orientamento di mercato è chiaro, le piattaforme più sensibili ai trend di vendita hanno già ampiamente corretto il tiro, gli altri stanno man mano adeguando offerte e comunicazioni. Certo, tutto questo vale per l’e-commerce di insegne di grande distribuzione specializzata e per le piattaforme più note e diffuse. Ma cosa accade nel mondo della ferramenta tradizionale? Come si stanno orientando consumi e assortimenti per la nostra filiera lunga? Premesso che ormai da tempo, nello specifico ambito della cura intesa come soluzione a malattia, anche in ferramenta sono inevitabilmente approdate soluzioni alternative, naturali e sostenibili, perché uniche possibili, cosa accade a proposito di nutrizione invece? Come spesso accade, il rivenditore tradizionale è quello più cauto, nel recepire novità e cambiamenti. E questo non sempre Il reparto è stagionale, ma un assortimento base dovrebbe essere sempre presente nel punto vendita, per dare un corretto servizio e diventare punto riferimento; anche perché i prodotti sostenibili e naturali prevedono trattamenti preventivi che non necessariamente si esplicano in primavera o estate I prodotti sostenibili per la nutrizione e la cura del verde hanno il picco di vendite nei mesi che vanno da febbraio a settembre, con una sovrapposizione nei mesi centrali. Per attrarre l’attenzione dell’utente e fidelizzarlo, il reparto andrebbe arricchito con una proposta di piante vive, anche solo a inizio stagione e con offerta limitata alle piante più richieste nel periodo (primule, mimose, gerani etc…) Per la nutrizione, l’ideale è proporre 6 o 7 prodotti diversi Per la cura invece le soluzioni dovrebbero essere 15 o 20. Cura e nutrizione IN REPARTO 1 s 5 s 4 s 3 s 2 s
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