iFerr-104- Anno 2023

64 per farsi un’idea di quello che si andrà a comprare sul punto vendita ma diviene invece un’importante risorsa per chi non è in grado di raggiungere fisicamente lo store e può fruire della stessa offerta da casa. La proposta delle merceologie di queste aziende riprende quella dei suoi store per essere facilmente riconoscibile e fruibile dai clienti abituali e anche i servizi annoverano quelli già disponibili in negozio, quali ad esempio installazione e posa a domicilio o noleggio attrezzature. Naturalmente, data la rete capillare di punti vendita disponibili, viene offerto il servizio di click&collect permettendo di ordinare online e ritirare nel negozio più comodo. LA FERRAMENTA TRADIZIONALE E IL CANALE E-COMMERCE Da anni ormai non si fa che parlare della necessità della transizione digitale delle imprese. Necessità perché, come visto, la concorrenza online è già tanta e molto organizzata e rischia di mettere a dura prova l’attività di chi opera esclusivamente offline. I dubbi e le perplessità dei proprietari di negozi di ferramenta tradizionali, però, sono ancora tanti. E se si osserva un buon livello di apertura alla comunicazione online, con siti Internet istituzionali e una discreta presenza sui social media, l’e-commerce vero e proprio e l’interazione tra negozio e web sono ancora limitati. Ciò dipende presumibilmente da due fattori: il timore di sostenere investimenti per avviare l’e-commerce che potrebbero poi non rientrare o non dare gli esiti sperati e un trend delle vendite in negozio ancora sicuramente soddisfacente, basato su un rapporto diretto con il cliente e su un elevato livello di professionalità e competenze tecniche che spingono il pubblico a recarsi ancora nel negozio di ferramenta di prossimità. Ma quali possono essere le nuove opportunità di una ferramenta tradizionale che apre un’attività di e-commerce? Se ben organizzato il canale online porta a un ampliamento del business con la possibilità di allargare la clientela anche fuori zona e di farsi conoscere da nuovi clienti. Per raggiungere questo obiettivo, però, prima ancora di strutturare la piattaforma e l’offerta è fondamentale aver chiara una strategia per differenziarsi e portare valore aggiunto. Questi obiettivi sono possibili seguendo diverse strade. È possibile per esempio specializzarsi in un’area particolare nella quale proporre un’offerta esclusiva, difficilmente reperibile altrove, specialmente tenendo conto che una piccola ferramenta non può disporre di un magazzino ampio quanto quello di un grande distributore. Va poi sottolineato che un sito di vendita funziona bene quanto più è in grado di accompagnare l’utente nella ricerca del prodotto giusto e magari di eventuali articoli complementari. Va quindi strutturato per categorie di prodotti e servizi in modo molto chiaro e di facile comprensione, mettendo in rilievo la parte più interessante dell’offerta e i punti di forza del negozio. La gestione del sito deve essere curata quanto quella del negozio fisico, aggiornando le promozioni al momento giusto, alternando le merceologie stagionali e fornendo consigli e consulenza. IL CANALE FISICO TORNA A CRESCERE MA L’ONLINE RESTA COMPLEMENTARE L’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, ha rilevato le tendenze dello scorso anno, in merito alle quali Valentina Pontiggia, direttrice dell’Osservatorio, ha sottolineato che «nel 2022 lo scenario è totalmente cambiato: la crescita delle vendite al dettaglio complessive e la stabilità del tasso di incidenza dell’online sui consumi sono segnali inequivocabili di come gli italiani abbiano riscoperto il valore dell’esperienza fisica. Congiuntamente sono sorte nuove sfide per il Retail. Il digitale può essere però uno strumento efficace su cui investire per contrastare le conseguenze economiche, derivanti dall’instabilità geopolitica, quali l’inflazione e l’aumento dei costi di energia e materie prime». Anche l’Osservatorio sulla Multicanalità, sempre promosso dal Polimi, ribadisce l’importanza di avvalersi di tutti i canali di vendita e comunicazione disponibili. Nel 2022 i consumatori multicanale hanno infatti raggiunto una quota di 46,3 milioni, pari all’89% della popolazione. Mercato Dinamiche distributive

RkJQdWJsaXNoZXIy NjY4ODQx