42 ANDREA BACCHINI Amministratore Delegato FACKELMANN ITALIA Essendo Fackelmann Italia la filiale di una multinazionale tedesca, abbiamo modo di fare un confronto con la canalizzazione dei casalinghi negli altri paesi europei. Osserviamo quindi che tale merceologia sia molto presente nei negozi di ferramenta, oltre che nei brico di piccole, medie e grandi dimensioni. A stretto giro prevediamo quindi uno sviluppo simile anche in Italia poiché i casalinghi in generale, e gli utensili da cucina in particolare, si sposano bene con l’offerta dei negozi di ferramenta, completandola ulteriormente. In questo contesto il supporto del grossista è fondamentale, perché ci permette di lavorare bene con punti vendita lungimiranti e in crescita. Per essere vincenti in ferramenta è importante lavorare sullo stagionale e sulla presentazione delle referenze, in particolare con espositori da terra di grande impatto. Nel nostro caso, ad esempio, proponiamo con successo espositori per gli accessori vino nel periodo autunnale, in concomitanza con la vendemmia, e utensili da forno, ideali per la stagione invernale. BRUNO VALLARSA CEO BLIM Rileviamo concrete possibilità per un ulteriore sviluppo e crescita del sell-out dei casalinghi nel canale ferramenta. Cucina, storage, refuse, laundry e garden: tutte le linee a marchio Blim sono progettate con l’obiettivo di migliorare il modo con cui viviamo gli spazi casalinghi quotidiani. Estremamente funzionali e dalle linee ergonomiche e innovative, sono ideali per il canale ferramenta perché rispondono alla logica dell’acquisto d’impulso ed emozionale. Le partnership con i grossisti del settore sono strategiche e consentono di introdurre con facilità queste referenze nei negozi che già vengono serviti da loro. Dentro ai prodotti Blim c’è tutto il sapere di VECA, che dal 1988 produce articoli in plastica di alta Approfondimento Ricordate? All’inizio era il connubio perfetto. Ferramenta e casalinghi un vero e proprio baluardo a salvaguardia del “trovare sempre in unico punto vendita tutto quello che serve per la casa, la sua piccola manutenzione, il suo abbellimento e la sua fruizione”. Il concetto di bazar funzionava bene, assolveva molti differenti compiti, in un’Italia frastagliata e poco collegata, che stava crescendo economicamente, ma che ancora stentava a evolversi nelle dinamiche distributive e commerciali. Poi, verso la fine degli anni ottanta, la situazione cambia: la grande distribuzione, i centri commerciali, le catene specializzate, la crisi del dettaglio tradizionale di ogni ordine e grado. La ferramenta deve trovare una nuova strategia di sopravvivenza, la strada sembra una e una sola: la specializzazione tecnica. Il binomio ferramenta e casalinghi è superato. Inizia allora un lungo periodo di rincorsa alla qualificazione più pura dei punti vendita: c’è chi mira alla sicurezza, chi alle maniglie, chi vira verso il pubblico dei piccoli artigiani, chi invece preferisce l’edilizia leggera. E così via. Anche nei cataloghi dei grossisti (tranne alcune rare eccezioni) l’offerta di casalinghi sparisce, o finisce relegata in un angolo recondito delle ultimissime pagine. Il matrimonio sembra finito. Fino al 2020. Quando un minuscolo virus sovverte le abitudini di acquisto degli italiani, e accelera quello che probabilmente era un processo già in corso: il ritorno dei casalinghi in ferramenta. Onore al merito, ai molti rivenditori (quasi tutti del sud del Paese) che non hanno mai smesso di credere nella necessità di essere riferimenti complessivi, per il loro mercato, e in barba alle mode del momento, hanno continuato a gestire assortimenti ed esposizioni a favor di Mario ma anche di Maria! COME ERAVAMO... COME SIAMO E COME SAREMO
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