57 Quando si parla di finanza agevolata viene subito in mente il Piano Transizione 4.0, di cui è in discussione l’evoluzione 5.0. Fin dalla sua introduzione nel 2015 ha rappresentato un formidabile strumento di agevolazione per le Imprese sovvertendo quanto era fino ad allora disponibile. La scaletta in quegli anni era: l’imprenditore pensa ad un investimento per sviluppare il business, invia il progetto ad un ente finanziatore, il progetto viene approvato, l’imprenditore inizia ad attuarlo e man mano riceve finanza fino alla rendicontazione finale. Il Piano Transizione 4.0 sovverte quel meccanismo ed incentiva automaticamente ed immediatamente l’imprenditore che investe, con capitali propri o di debito, attraverso crediti d’imposta scontabili dal pagamento di qualsiasi F23/24, eliminando alla radice burocrazia e tempi morti. Per qualsiasi tipo di impresa, micro, PMI, media, grande, o startup, ci sono agevolazioni disponibili; quel che più importa, in ogni caso, è che il mondo delle agevolazioni alle imprese debba necessariamente intendersi come un insieme di strumenti che possono essere sfruttati anche cumulativamente come nel caso delle misure 4.0, per dare impulso ai propri progetti. Nello specifico, le forme di sostegno possono essere ricondotte alle seguenti macro categorie: n Crediti d’imposta 4.0 (ricerca, sviluppo, innovazione e design, beni strumentali, Sabatini e Patent Box) n Crediti d’imposta non 4.0 e altre agevolazioni fiscali n Finanziamenti a valere sul PNRR n Finanziamenti a tasso agevolato n Contributi a fondo perduto La complessità sta nel fatto che non è sempre facile intuire in prima battuta, tra tutte le leve, quale convenga utilizzare, poiché qualsiasi opzione non può prescindere da un attento studio della realtà aziendale e soprattutto della visione dell’imprenditore. > Carlo Montanari
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