iFerr-107 - Anno 2023

84 la capacità di essere il collante tra i diversi team, i quali hanno normalmente diversi background e diverse competenze. In un mercato saturo di offerta, i clienti sono sempre può difficili da intercettare; il CDO, nella sue attività, deve avere nuove capacità per automatizzare la generazione dei Lead (contatti), modellando e utilizzando tutte le nuove tecnologie oggi messe a disposizione dal digitale e dal web. L’impegno ultimo per il CDO è di trasformare ogni elemento numerico che possa dare informazioni al buon andamento della azienda, in dati da tracciare; questo affinché in modo condiviso e chiaro si possano inserire correttivi, valutazioni nei risultati, e pronte manovre di correzione, quando necessario per il successo della azienda. UN LEADER DEL CAMBIAMENTO Per reale identikit di questa figura prendiamo in prestito alcuni elementi espressi nella pubblicazione della PWC Global Network che, con il team Strategy&, ha tentato di classificare i possibili 5 archetipi del CDO e le aziende dove tali tipologie potevano dare i migliori risultati: n Progressive Thinker: La missione di questo dirigente è pensare in modo visionario, come il business potrebbe essere trasformato attraverso la digitalizzazione e fornire la giusta ispirazione mentre l’impresa va verso una strategia e un modello operativo completamente digitale. Le aziende più consone a questo tipo di profilo sono già strutturate e stabili e hanno una forte di capacità di differenziazione ma devono ancora affacciarsi al digitale. n Creative Distrupter: Questo profilo, predilige la praticità al pensiero. Sempre alla ricerca dello sviluppo di nuove tecnologie e nuovi modelli da introdurre nelle imprese, iI Creative Distrupter può essere particolarmente utile nelle aziende che hanno l’obbligo di affrontare importanti cambiamenti a seguito della trasformazione digitale di settori come la vendita al dettaglio. n Customer Advocade: Questo archetipo, che in genere riferisce al Capo Marketing (CMO) e al Responsabile Vendite, e che potrebbe potenzialmente svolgere da solo tali mansioni, è particolarmente attento agli eventi del mercato e sensibile alla soddisfazione del cliente. Progetta elementi di continuità su tutti i canali, digitali e fisici ed è più adatto alle aziende nei settori rivolti direttamente ai clienti. n Innovative Technologist: Questo CDO promuove l’uso di nuove tecnologie digitali per trasformare l’intera catena del valore dell’azienda, procurando le basi tecnologiche per nuovi modelli di business, migliorando così nello stesso tempo l’efficienza interna e ricercando e adottando nuove metodologie o strumenti per tagliare i costi. n The Universalist: Il compito di questo CDO è in genere quella di gestire la completa trasformazione, verso il digitale, dell’intera impresa. Questa diversa figura definita universalista, agendo su ogni aspetto dell’organizzazione, deve avere un forte mandato da parte dell’amministratore o CEO, poiché in mancanza di una sostanziosa autonomia risulterebbe eccessivamente complicato portare risultati in ogni comparto. Questo leader del cambiamento è particolarmente adatto alle aziende che si trovano in una condizione di particolare arretratezza tecnologica e di competenze; per tale motivo risulta particolarmente utile tale professionista che, dietro piena delega dell’amministratore, prediligendo la via del digitale, deve apportare profondi cambiamenti, anche culturali, nell’intera azienda. iPartner Max Catalano > MAX CATALANO CDO (Chief Digital Officer) di professione, con le competenze per accompagnare le aziende nella Trasformazione Digitale, integrando al loro interno strumenti che solo le nuove tecnologie rendono possibili. Progetta e sviluppa l’aspetto digitale delle aziende implicate direttamente o indirettamente nel servizio di vendita on-line definendo strategie e obiettivi commerciali, e ricercando nuovi segmenti e business opportunities. Si occupa di tutti gli aspetti legati al commercio elettronico con funzioni operative e di coordinamento. Figura 3 ANNI TRASCORSI TRA L’IMMISSIONE DI UNA NUOVA TECNOLOGIA E L’UTILIZZO AL 25% IN USA

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