iFerr 108 WEB

99 natura culturale e sociologica: la lingua del sito, la valuta scelta per le transazioni, e il metodo di pagamento associato all’acquisto. Nei Paesi analizzati, più del 90% delle transazioni avviene in lingua madre, mentre solo alcuni predispongono un’interfaccia utente multilingua per agevolare un numero maggiore di acquisti, ed evitare che l’utente abbandoni il sito per uno concorrente. Tra i metodi di pagamento preferiti troviamo la carta di credito, utilizzata, a scapito del contrassegno o del bonifico bancario anticipato, per il 90% di tutte le transazioni analizzate. Focalizzando l’attenzione sull’Italia, troviamo con solo il 43% la carta di credito come metodo di pagamento comunque più comunemente utilizzato! La percentuale, che nel 2013 registrava il 70%, si è fortemente ridotta a favore dell’utilizzo dei digital wallet (strumento elettronico o servizio online che permette alle persone di effettuare transazioni digitali, come PayPal e Lemonway). Nonostante i dati a livello globale testimonino un calo generale nella scelta del bonifico bancario come metodo di pagamento, in Italia questa scelta cresce significativamente e dal 6% del 2013 passa al 17% di oggi; un dato interessante risulta essere il peso in percentuale (16%) del pagamento alla consegna, sintomo della poca confidenza che gli italiani ancora hanno nei confronti degli acquisti online preferendo pagare solo all’avvenuta ricezione della merce. Tutti questi dati ricordano a chiunque si appresti a realizzare o a trasferire il proprio business in rete, che bisogna utilizzare strumenti di analisi affidabili per raccogliere dati sui propri utenti e sul loro modo di interagire con il sito e, testare ogni modifica apportata al sito per misurarne gli effetti e i benefici rispetto alle versioni precedenti. INVESTIMENTI DIGITALI E MODELLI OMNICANALE La crisi dei servizi, il digital divide (divario digitale che c’è tra chi ha accesso a Internet e chi non ce l’ha) e la frammentazione territoriale, sono solo alcune delle sfide per l’e-commerce italiano, ma per soddisfare l’aumento degli acquisti on-line e supportare le nuove necessità dei consumatori, sempre più merchant e retailer investono nel potenziamento dei canali digitali in ottica transazionale e relazionale, così come nei modelli omnicanale. Tali interventi contribuiscono al consolidamento di una infrastruttura tecnologica, mirata ad ottimizzare i processi operativi a supporto dell’e-commerce (marketing, logistica, customer service, etc.) e a semplificare l’esperienza degli utenti. E c’è da evidenziare che i cambiamenti non stanno coinvolgendo solo le grandi realtà ma anche alcune PMI, che si sentono sempre più incentivate ad avvicinarsi al digitale e a comprenderne le potenzialità. VENDITE ONLINE IN EVOLUZIONE L’approccio vincente è migliorare le prestazioni del proprio sito e-commerce; la via migliore è quella di adottare un approccio di interazione con il proprio sito, da “utenti”, per poter dare una valutazione critica di ogni passaggio che porta all’acquisto e alla conclusione di una transazione. Pertanto, il segreto, è sempre quello di valutare il proprio e-commerce come “in evoluzione”; una piattaforma mai arrivata o mai conclusa, e sempre sottoposta a migliorie applicabili. Si potrà essere sulla strada giusta solo prestando attenzione a tutti gli aspetti del proprio e-commerce, dalla tipologia di prodotto presente, al prezzo di offerta e alla logistica, il tutto vissuto da una “esperienza utente”, in modo da riuscire sempre ad analizzarsi dall’esterno, scevri da ogni convinzione di certezza. Workfortrade

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