105 di infortunio potenzialmente più presenti sul luogo di lavoro, le possibili conseguenze di tali infortuni, dal più leggero al più grave, e soprattutto come tempestivamente intervenire per tamponare le conseguenze dell’accaduto in attesa dell’intervento degli operatori sanitari. Vengono inoltre simulate le manovre salvavita su appositi manichini e spesso, se l’azienda ne è fornita, vengono anche effettuati brevi corsi sull’utilizzo dei defibrillatori. FORMAZIONE E PREPARAZIONE Senza esitazioni, il titolare della ferramenta, o dell’azienda che opera in questo settore così complesso e variegato, deve verificare, in qualità di datore di lavoro, che entrambe le formazioni siano state effettuate, che vengano costantemente aggiornate, che siano stati nominati formalmente gli addetti a queste procedure e che siano presenti in azienda gli estintori e le cassette di pronto soccorso adeguatamente rifornite. LE CAUSE PRINCIPALI DEGLI INCIDENTI SUL LAVORO Passando a elencare le più frequenti cause di incidenti statisticamente occorsi in questo settore, si intende fornire un concreto aiuto al lettore, per assumere una giusta consapevolezza circa i potenziali rischi presenti e come evitare il più possibile queste circostanze, tenendo presente un elemento fondamentale, ossia che la prima e più frequente causa di incidenti sul lavoro è la distrazione dell’operatore, dovuta a stanchezza, uso (anche limitato) di alcolici e droghe, superlavoro, frettolosità, stress da lavoro o personale; per questo motivo è importante che il “medico competente”, obbligatorio in ogni azienda e responsabile della parte sanitaria, visiti periodicamente tutti i dipendenti e che i “preposti” vigilino con attenzione, segnalando situazioni anomale che possono essere segnale di potenziale rischio. I DPI (DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE) SONO OBBLIGATORI NEI LUOGHI DI LAVORO si dividono in dispositivi di 1a,2a, e 3a categoria in base ai rischi valutati dal rspp in azienda; per questo, i contenuti e la durata dei corsi, variano in base alla categoria. il loro utilizzo viene regolato da norme precise che si apprendono quindi in corsi obbligatori (d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 - testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro) da impartire a tutti i lavoratori dell’azienda ad eccezione degli amministrativi che non operano negli stessi spazi degli altri addetti. per approfondire le specifiche caratteristiche dei materiali e delle sostanze presenti nella propria azienda sarà quindi indispensabile che i lavoratori sappiano quali di esse possono potenzialmente provocare incidenti sia per composizione che per interazione; la consapevolezza delle sostanze che si maneggiano, unitamente all’adeguata formazione, saranno certamente ottimi deterrenti per gli infortuni; a tutto ciò, vanno aggiunte la sorveglianza sanitaria e il senso di responsabilità che l’imprenditore sarà in grado di trasmettere ai propri collaboratori, senza mai dimenticare che, indipendentemente dalle cause degli infortuni, il datore di lavoro è il solo e unico responsabile, amministrativamente e penalmente. investire quindi su semplici attività di formazione e informazione, sarà il proprio “dpi” nei confronti di spiacevoli e a volte rovinose conseguenze, sapendo che (vedi iferr 104 pag. 73) tanta, tantissima formazione, spesso obbligatoria, può essere effettuata attraverso il finanziamento di fondi ed enti ai quali già si sta versando mensilmente denaro; meglio quindi imparare a sfruttare queste opportunità per garantire più sicurezza a lavoratori e clienti e più tutela a chi risponde dei danni che gli infortuni provocano alle persone e agli ambienti di lavoro. Simona Morandi SIMONA MORANDI Figura di riferimento nel mondo della consulenza sulla sicurezza, applica la sua esperienza professionale, maturata attraverso la collaborazione con studi professionali e di ingegneria esperti in “Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”. La sua formazione accademica, unita alla sua predilezione per il dialogo, direttamente sul campo, con le imprese, le ha dato accesso ad aziende di ogni dimensione che desiderano sfruttare i vantaggi fiscali, economici e d’immagine, già fruibili, ma quasi mai ben gestiti. Si può definire un “angelo custode” dell’imprenditore. Fonti isprambiente.gov.it gazzettaufficiale.it D.lgs 81/2008 inail.it
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