39 Cristian Bonacini C.B: Il negozio di ferramenta deve evolversi in un formato ibrido, in cui la prossimità e la vendita assistita rimangono pilastri fondamentali e imprescindibili. Tuttavia, è essenziale integrare anche servizi online che vanno oltre la semplice vendita, concentrandosi principalmente sull’offerta di informazioni che possono precedere o seguire il processo di acquisto. Sia che l’interazione avvenga in presenza fisica o tramite canali virtuali, l’obiettivo deve essere la creazione di un’esperienza di acquisto coinvolgente per il cliente finale. iFerr: A che punto è oggi la digitalizzazione nel comparto della Ferramenta? C.B: Quando si parla di digitalizzazione, spesso si tende ad associare la questione alle vendite e al marketing on line: sotto questo aspetto le rilevazioni più recenti ci dicono che un terzo dei rivenditori ha iniziato il proprio processo evolutivo e i distributori nella quasi totalità, anche se in modo più o meno significativo. In entrambi i casi il volano è avviato e non potrà che continuare a svilupparsi nell’integrazione dell’omnicanalità. Viceversa la catena di fornitura e i processi annessi vedono il comparto ancora poco efficiente: penso alle banche dati prodotto, all’EDI, a una gestione massimizzata dei barcode e tanto altro ancora che si tende a trascurare, ma che nella pratica condiziona l’efficacia in tutte le operazioni interdipendenti. iFerr: Quali previsioni alle porte del 2024? C.B: Difficile fare previsioni in questa fase ma, come detto in precedenza, sono i momenti complicati che ci devono stimolare idee per governare gli eventi e continuare il proprio percorso con visione prospettica. E ora ho la grande opportunità di farlo tramite un’azienda leader quale Antonio Capaldo che, fin dai primi contatti, mi ha fatto percepire la voglia di perdurare nel cammino che negli anni ha portato l’insegna a primeggiare sul mercato creando in me forte entusiasmo sul progetto ma non spoileriamo nulla, ora è il momento di lavorare. B2B e B2B2C, acquisendo quella che auspico possa essere una buona prospettiva del mercato e delle sue logiche. iFerr: Qual è oggi la sua opinione sull’andamento del mercato nel comparto della Ferramenta? C.B: È cosa nota che i numeri del biennio pandemia siano un ricordo lontano e i macro indicatori economici sono l’evidenza di questa fase stagnante. Consci di questi aspetti oggettivi, quello che consideriamo comunemente il mondo ferramenta ha basi solide e consumi tendenzialmente continuativi, salvo alcune specificità o inflazione di domanda temporanea. Questo permette ottimismo e soprattutto ci impone di cambiare il punto di vista perché non possiamo subire i cicli che sono storicamente ricorrenti e altrettanto lo saranno in futuro: dalle fasi meno brillanti dobbiamo trarre occasioni di miglioramento. iFerr: Quali sono le principali criticità che sono emerse o stanno emergendo rispetto al passato? C.B: La velocità dei cambiamenti a tutti i livelli in un contesto globalizzato: la comunicazione, la catena di fornitura, i bisogni del cliente e le relazioni. Tutto muta, in tempi ristretti e talvolta in modo radicale: il requisito dell’agilità diventa imprescindibile. iFerr: Quali sono le principali evoluzioni che stanno avvenendo nella distribuzione del mercato delle Ferramenta? C.B: L’evoluzione principale nella distribuzione all’ingrosso ferramenta reputo stia nel fatto che un fornitore d’avanguardia non possa astenersi dall’offrire servizi funzionali all’intero processo B2B2C. Non solo merci, chi saprà produrre più valore aggiunto in questi termini, godrà di forti benefici. iFerr: Quali sono oggi i servizi che il negozio di ferramenta deve offrire alla propria clientela?
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