49 Koelnmesse rappresentati. Riguardo alle tendenze, le fiere italiane mantengono generalmente un focus meno internazionale, privilegiando prodotti consolidati nel mercato locale, anche se si osserva una crescente internazionalizzazione, specialmente a Milano. iFerr: Quali sono le differenze culturali o organizzative che influenzano l’esperienza di partecipazione a fiere in Italia e in Germania? T.R.: In Germania, le modalità organizzative prevedono generalmente deadline anticipate per l’iscrizione e i servizi richiesti. Questo approccio anticipato facilita notevolmente la partecipazione alla manifestazione, semplificando sia per gli espositori sia per i visitatori l’intera procedura. I collegamenti efficienti con gli aeroporti e i quartieri moderni rendono l’accesso facile e consentono una gestione ottimale del tempo durante la visita in fiera. iFerr: C’è un maggiore rispetto delle regole in Germania per quanto riguarda le direttive della fiera? T.R.: Senz’altro, in Germania esiste un rispetto marcato delle regole fieristiche, che sono applicate in modo rigoroso. Per esempio, durante lo smontaggio della fiera, è stabilito un orario preciso per il recupero dei bancali e il mancato rispetto di tali regole può comportare sanzioni. iFerr: Come viene gestito il problema del disallestimento anticipato in Germania? T.R.: In Germania, il disallestimento anticipato è vietato, e le violazioni comportano multe effettive. Sebbene in alcune occasioni possa verificarsi, specialmente nelle fiere alimentari con un numero elevato di stand più piccoli, il fenomeno è limitato e gestito attraverso sanzioni, riducendone l’incidenza nel tempo. iFerr: Le fiere italiane e tedesche hanno approcci diversi per quanto riguarda la sostenibilità e l’ambiente? T.R.: L’approccio alla sostenibilità e all’ambiente sembra essere simile tra Italia e Germania. Gli organizzatori di entrambi i Paesi stanno adottando misure significative per rendere gli eventi più sostenibili e ridurre l’impatto ambientale delle fiere. Un esempio tangibile di questo impegno > iFerr: Quali sono le principali differenze che ha notato tra le fiere italiane e tedesche in termini di dimensioni e partecipazione? Thomas Rosolia: Innanzitutto, è fondamentale considerare la weltanschauung attuale delle fiere, con una crescente enfasi sui mercati globali. Al momento, i contesti più rilevanti sono, in ordine di importanza, il mercato europeo, seguito da quello asiatico e quello sudamericano in espansione. Ciò si traduce in fiere sempre più locali, ma con territori notevolmente estesi, in cui diventa cruciale il mix di visitatori ed espositori internazionali. Le fiere internazionali stanno guadagnando sempre maggiore rilevanza, specialmente in Germania, dove le fiere B2B sono universalmente riconosciute come leader nei rispettivi settori. Queste manifestazioni si distinguono per le dimensioni notevoli e la portata internazionale, attrattiva sia per gli espositori sia per i visitatori provenienti da tutto il mondo. Le fiere tedesche presentano un mix di espositori e visitatori internazionali, con una percentuale notevole, a differenza, ad esempio, delle fiere italiane che, pur avendo più espositori internazionali, conservano una focalizzazione maggiore sul mercato locale. In Italia, spesso le aziende straniere partecipano alle fiere tramite stand di distributori o agenti locali, rappresentando talvolta più di un marchio. In contrasto, in Germania, la tendenza è che ogni azienda partecipi con il proprio stand, evidenziando direttamente la propria brand identity e i prodotti
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