iFerr-110 - Anno 2023

80 proposti agli imprenditori senza che questi abbia piena conoscenza e consapevolezza di tutte le alternative possibili ma anche del tipo di impegno che ci si accolla e delle relative conseguenze in caso di difficoltà. L’apertura di credito bancario è il contratto con il quale la banca si obbliga a tenere a disposizione del cliente una somma per un periodo indeterminato o determinato. Queste sono le più comuni modalità di erogazione: n utilizzo dell’intero importo in una sola volta; n utilizzo dell’intero importo con diversi prelevamenti parziali; n utilizzo dell’intero importo eseguendo rimborsi parziali e totali, potendo così reintegrare il credito originario in tutto o in parte, per poterne poi disporre nuovamente quando serve; n utilizzo con molteplici operazioni di prelievo e ripristino, così come accade tipicamente nella procedura di apertura di credito in conto. Il rimborso delle disponibilità può avvenire effettuando versamenti sul conto per poter reintegrare la provvista e poterne ulteriormente disporre; solitamente il credito si rinnova periodicamente e, in base al comportamento del cliente, la banca potrebbe, se sollecitata, ampliarlo o ridurlo. Se invece viene superato il limite del fido, e si verifica uno scoperto, è molto probabile incorrere nell’obbligo di restituzione; il versamento in conto può dunque rappresentare il rimborso delle somme anticipate dalla banca, pur esistendo un onere a carico della banca stessa di provare l’esistenza del contratto e i suoi limiti. Questa situazione apre uno scenario abbastanza preoccupante per quel qualcuno che, al momento della richiesta, ha comunque firmato per garanzia. Questa forma è denominata apertura di credito garantita ed è regolamentata dal Codice Civile; è una apertura di credito su cui viene data una garanzia reale o personale prestata dallo stesso soggetto che gode dell’apertura di credito, o da un terzo soggetto che interviene in garanzia altrui. L’apertura di Credito Ipotecaria prevede per la banca che ha concesso il fido, il privilegio di poter espropriare i beni immobili del debitore inadempiente che cioè non ha provveduto al rimborso del credito entro i termini fissati dal contratto. Si tratta di una forma di ipoteca stabilita per accordo delle parti e non imposta dalla legge, proprio come quando si accende un mutuo per l’acquisto di un’abitazione. Se il debito non viene saldato dal correntista entro i termini stabiliti, la banca ha un rimedio molto semplice: grazie all’ipoteca costituita e iscritta nei pubblici registri, potrà pignorare l’immobile, portarlo in asta giudiziaria e soddisfarsi dal ricavato. Nel mutuo ipotecario la garanzia richiesta è un’ipoteca su un bene mobile o immobile di proprietà del mutuatario o di un terzo soggetto datore di ipoteca; il contratto non comporta la perdita del possesso da parte del debitore, che conserva la disponibilità ed il godimento del bene oggetto di garanzia, ma stabilisce che, in caso di insolvenza, il creditore acquisisca il diritto di espropriare o vendere il bene per rientrare in possesso di quanto gli spetta, tra capitale, interessi e oneri accessori. Gli importi sono generalmente cospicui e la durata per la restituzione mediamente supera i vent’anni e una forte restrizione è data dal fatto che in genere le banche pretendono che il valore del bene sia almeno il doppio dell’importo erogato. Il mutuo chirografario è per definizione un mutuo fiduciario dato che non viene garantito da alcuna ipoteca, ma da un formale impegno del debitore che firma il contratto. A differenza del mutuo ipotecario, per sottoscriverlo non è necessario specificare il motivo della richiesta. Sebbene non ipotecare i propri beni sia allettante, in questa formula di mutuo, i tassi di interesse, fissi o variabili, sono più alti del mutuo ipotecario, poiché, in un finanziamento senza garanzia, aumentano i rischi per la banca, anche se spesso, proprio le banche, richiedono l’intervento di un terzo garante, e “propongono” assicurazioni per la copertura del contraente in caso di perdita di reddito, di lavoro, di capacità economica. Il piano di rientro apparentemente sembrerebbe non far parte del paniere finanziario conosciuto. In realtà esso nasce dalla necessità della banca di rientrare da esposizioni creditorie nei confronti iPartner >

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