iFerr-111 - Anno 2024

100 1) LA VISIONE (VISION) La vision in ogni azienda deve essere chiara e ben descritta e dovrà ispirare gli obiettivi di medio e lungo periodo; in essa sono definiti, oltre al fine comune, anche gli ideali, i valori e le aspirazioni dell’imprenditore. La vision deve essere completata con gli elementi successivi, che non devono essere molto distanti dalle argomentazioni di seguito elencate; in mancanza di tali attributi e/o caratteristiche si pone a rischio il risultato dell’intera idea o progetto. Questi sono gli elementi da valutare, curare e migliorare: n Visioni complementari: difficile credere nei gruppi con idee e convinzioni troppo diverse, anche se nate da uno stesso progetto da portare avanti. Modi di operare troppo diversi, esperienze e background troppo lontani, anche se con la stessa motivazione, possono portare a continue discussioni e a impiegare più tempo nel cercare di convincere l’altro che nel far avanzare il progetto. n Leader con competenza: per essere leader serve competenza. Chi ha la responsabilità del progetto deve segnare la via maestra con autorevolezza e competenza; deve studiare e avere più informazioni degli altri ed essere un leader autorevole. Capita invece spesso che chi ha il potere, l’idea, o semplicemente la voglia di condurre un’impresa, non abbia le giuste competenze per poter far progredire il progetto stesso; non necessariamente competenze o conoscenze tecniche, ma soprattutto competenze gestionali, amministrative e per il mercato di riferimento. n Arricchimento della propria visione: il team deve arricchire l’idea principale con spunti e angolature diverse, ma non deve “contrastare”. È necessario riempire il sacco con lo stesso frutto, casomai più bello, più grande, o più saporito, ma con lo stesso frutto! Attenzione però a coloro che accettano a prescindere l’idea del leader anche se la pensano in modo diverso; non aggiungono nulla… sono solo inutili “yes man”. n Evitamento inutili conflitti e perdite di tempo: se non si costruisce un team con una “Vision complementare”, si creano troppi conflitti e perdite di tempo; questa forma di belligeranza continua distoglie le energie che sono focalizzate più sullo scontro che sul raggiungimento degli obiettivi fissati. 2) LE COMPETENZE Le competenze aziendali sono quell’insieme di conoscenze, abilità e comportamenti che un’azienda possiede al proprio interno e che permettono di operare efficacemente nel proprio settore; affinché siano adeguate e complementari all’intero progetto, esse devono avere caratteristiche che possano essere sintetizzate nel seguente modo: n Le risorse devono saper fare ciò che il leader non sa fare: nelle fasi iniziali di costruzione di una impresa, spesso si tende a circondarsi di persone con affinità emotive e non di persone che hanno le giuste competenze per far evolvere il progetto; in questo modo, si rischia di non progredire per la mancanza di capacità specifiche in aree importanti per il buon successo dell’idea. n Le risorse devono completare il lavoro del leader: esse devono contribuire in modo completo e autonomo con competenze proprie; se non apportano nuove ulteriori competenze, meglio far da soli. n Niente buonismo: un errore che bisogna assolutamente evitare è giustificare le mancanze altrui; anche se con tatto e sempre con rispetto, bisogna distinguere ciò che è business e ciò che è un rapporto amicale. n Risultati misurabili (no “filosofi”): prestare attenzione alle persone troppo prolisse che spesso concludono poco; quando si ragiona su un progetto o su un lavoro da svolgere, bisogna necessariamente essere dettagliati e misurabili; se una persona rispetta i tempi indicati, può essere di grande aiuto; in caso contrario, diventa solo una perdita di tempo. 3) LA PROSSIMITÀ È un argomento, questo, molto dibattuto e che non trova tanti sulla medesima linea di pensiero. Chi proviene da esperienze pre-Covid, crede sicuramente molto, nella prossimità delle risorse, e da qui la convinzione che il buon successo di > iPartner

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