31 GS1 Italy: il fai da te guida il mercato Non Food fisico e per la sostenibilità. Rallenta, infine, la corsa all’e-commerce che aveva caratterizzato gli ultimi tre anni e si torna nei punti vendita fisici, con i retailer che hanno ricominciato a investire in nuove aperture e nel restyling dei negozi esistenti, mentre continuano a lavorare sull’integrazione fisico-digitale. Per chi volesse approfondire i risultati del nostro Osservatorio e scoprire nel dettaglio le 10 tendenze più attuali, il materiale è disponibile al link https://servizi.gs1it. org/osservatori/osservatorio-non-food/ iFerr: Focalizziamoci sui negozi specializzati del bricolage. Per quali motivi sono preferiti dalla clientela? M.C.: I negozi specializzati continuano a rappresentare un punto di riferimento, in particolare nel mondo bricolage, dove coprono il 63,3% di quota di mercato, con punte del 77,2% per il segmento “Giardinaggio, tempo libero e autoaccessori”. Oltre che per la loro capillarità e i servizi offerti, sono scelti per l’ampiezza dell’assortimento, per il rapporto di fiducia che si crea nel tempo con il rivenditore e per la presenza di personale competente che aiuta nella scelta del prodotto e fornisce consigli sull’utilizzo. Proprio questi punti di forza – offerta, storicità, relazione, consulenza specifica – continueranno a sostenere la tenuta del canale anche in futuro. iFerr: Online nel settore fai da te e bricolage: qual è lo stato dell’arte e quali sono le prospettive future? M.C.: L’e-commerce si sta sviluppando anche in questo settore, ma la maggiore richiesta di consulenza specifica sui prodotti fa preferire la vendita assistita alla convenienza di prezzo. È più probabile quindi che la scelta di questo canale si limiti all’acquisto di prodotti più semplici e a basso livello di servizio. Da menzionare l’interessante integrazione fisico-online nel segmento edilizia e fai da te che vede emergere, da un lato, lo showrooming, ovvero vado in negozio, provo il prodotto, ma lo compro online a minor prezzo, e, dall’altro, l’esatto opposto, l’infocommerce, ovvero cerco online le informazioni sul prodotto e poi lo compro in negozio. iFerr: Nel 2024 cosa ci si deve aspettare sul fronte dei consumi? M.C.: Sarà necessario intercettare le esigenze di un “nuovo” consumatore più attento nelle decisioni di spesa, più consapevole di certi valori, più coinvolto nella lotta allo spreco, e per il quale la disponibilità di tempo è considerata un lusso, impegnato a calibrare la necessità di risparmiare con il desiderio di vivere esperienze significative. Sarà quindi importante riprogettare il negozio fisico e il suo ruolo come punto di contatto e pensare all’online non solo come un canale di vendita ma soprattutto di comunicazione, al fine di creare un rapporto diretto con i consumatori facendo leva su elementi valoriali comuni. Marco Cuppini
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