iFerr-116 - Anno 2024

luglio/agosto 2024 iFerr 27 www.iferr.com iFerr: Entrando nello specifico del lavoro in negozio, ci sono fattori di stress peculiari da affrontare? A quali conseguenze possono portare? S.B.: Il lavoro in negozio prevede il contatto con il pubblico per la maggior parte del tempo, pertanto, poiché la relazione è tra persone che hanno vissuti, esperienze, modalità di interazione e capacità di gestione delle situazioni differenti, talvolta la comunicazione può risultare inefficace e sfociare nella diatriba e, nei casi più gravi, in aggressioni verbali e/o fisiche. Inoltre, poiché in un negozio in certi periodi si intensifica la mole di lavoro e può essere richiesta ampia flessibilità nei turni, oltre al fatto che molti punti vendita prevedono un’apertura di sette giorni su sette, il livello di stress può aumentare e rendere più difficile la comunicazione tra i lavoratori sia con i clienti che con i colleghi. È importante saper gestire La psicologa Silvia Bassi si occupa di formazione su tematiche inerenti le soft skill, comunicazione efficace, stress lavoro correlato, mobbing, straining, autostima, gestione delle emozioni e gestione degli eventi critici. Lavora come consulente esterno per alcune aziende, tra cui Eukinetica SB , nell’ambito del bilancio competenze, assessment e team coaching. Le abbiamo chiesto di aiutarci a capire quali situazioni nel mondo del lavoro possono creare situazioni di disagio e come si può intervenire. iFerr: Quali sono, dalla sua esperienza sul campo, i meccanismi più ricorrenti che possono determinare malessere negli ambienti lavorativi? Silvia Bassi: I lavoratori e le lavoratrici possono incorrere in una condizione di malessere psicofisico quando sentono di non poter rispondere adeguatamente alle richieste che sono state loro poste. Le determinanti più ricorrenti del malessere negli ambienti lavorativi solitamente riguardano il clima ostile, l’isolamento, attacchi contro la reputazione, mancanza di comunicazione efficace, turni di lavoro estenuanti, cambi turno improvvisi, eccessiva mole di lavoro, false accuse nel confronti della persona, molestie, violenza o minacce di violenza. Sono inoltre fonte di disagio l’assegnazione di compiti non in linea o al di sotto delle proprie competenze, remunerazione non adeguata rispetto al lavoro svolto, mancanza di collaborazione, poca chiarezza nella descrizione del lavoro da svolgere e impossibilità di esprimere la propria opinione. Tutti questi fattori possono rendere l’attività lavorativa significativamente stressante con conseguenze sulla salute psicofisica dei lavoratori. > Benessere e clima motivante dipendono sia dai lavoratori sia dall’organizzazione aziendale. È importante promuoverli e favorirli con continuità. Ecco alcune misure e accorgimenti suggeriti dagli esperti. Silvia Bassi ALCUNE TRA LE PRINCIPALI FONTI DI STRESS E DISAGIO SUL LAVORO: NON POTER RISPONDERE ADEGUATAMENTE ALLE RICHIESTE CHE SONO STATE LORO POSTE CLIMA OSTILE, ISOLAMENTO, ATTACCHI CONTRO LA REPUTAZIONE, MANCANZA DI COMUNICAZIONE EFFICACE TURNI DI LAVORO ESTENUANTI, CAMBI TURNO IMPROVVISI ECCESSIVA MOLE DI LAVORO FALSE ACCUSE NEL CONFRONTI DELLA PERSONA, MOLESTIE, VIOLENZA O MINACCE DI VIOLENZA

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