settembre 2024 iFerr 83 www.iferr.com Emanuele Pallara Giovane ma esperto consulente, nella sua rubrica su iFerr magazine, parla di vantaggi e agevolazioni per le imprese con schematica semplicità. Presente sui numeri 113, 114, 115 e 116, con questo articolo termina le pubblicazioni su iFerr: per chi fosse interessato, è possibile richiedere una rilegatura digitale dei cinque contributi di Emanuele Pallara. EMANUELE PALLARA analoghi di taglia inferiore, ovvero con un’area di lavoro di 2.500mm x 1.300mm. Tale situazione, frutto dell’evoluzione nel tempo del mix produttivo, non è così inusuale presso le aziende tanto che la verifica del corretto dimensionamento degli impianti di produzione (ma anche degli impianti di servizio) è spesso indicata come una delle azioni di miglioramento consigliate in sede di diagnosi energetica obbligatoria (ex. art. 8 del Decreto Legislativo 102 del 04/07/2014). Questo perché ci si trova nella condizione di alimentare un macchinario o un impianto molto maggiore di quanto realmente necessario per svolgere le lavorazioni richieste. Nel caso specifico, infatti, il passaggio ai nuovi macchinari consentirà di mantenere invariati i livelli di produzione ma di ridurre sensibilmente la potenza installata e di conseguenza i consumi elettrici. Anche in questo caso, trattandosi di un’unica tipologia di macchinari si potrà sfruttare la doppia chance di valutare i consumi energetici sia a livello di sito produttivo che di processo produttivo di stampa. Per il resto, valgono le considerazioni fatte nella Casistica n. 2 CASISTICA N.4 Azienda grafica Infine, si riporta il caso di una seconda azienda attiva nel settore grafico che produce confezioni con stampe ed etichette personalizzate. Tale azienda ha al suo interno vari reparti produttivi in cui esegue le operazioni di taglio e stampa e vuol creare un nuovo reparto di fotoincisione di lastre in fotopolimero in cui verrà installato un nuovo macchinario con area di lavoro pari a 1.270mm x 2.000mm. Trattandosi di un nuovo processo produttivo, abbiamo la necessità di costruire uno scenario controfattuale in cui andranno individuati almeno tre beni analoghi ed alternativi disponibili nel mercato UE nei cinque anni precedenti alla data di avvio del progetto di innovazione. Si evidenzia che tali macchinari dovranno avere la stessa taglia di quello che acquistato ovvero un’area di lavoro più simile possibile per evitare di fare confronti impropri. Per tale attività, più che impazzire nel cercare preventivi e schede tecniche degli ultimi cinque anni, si consiglia di cercare direttamente dei produttori attuali che siano in grado di fornire macchinari marcati CE in conformità alla Direttiva 2006/42/CE ma che abbiano simile capacità produttiva e consumi più alti possibile. Una volta individuati tali beni occorrerà stimare i loro consumi energetici annui e calcolarne la media. La media andrà utilizzata come baseline di riferimento, nonché come base di calcolo del risparmio energetico sul processo interessato dall’investimento o sulla struttura produttiva. Infine, in casi come questo, si evidenzia che il calcolo del risparmio energetico rispetto allo scenario controfattuale non è influenzato dal fatto che i macchinari nuovi possano essere uno o più di uno (se identici tra loro). In particolare, nel caso in cui si riesca a dimostrare che i consumi del nuovo macchinario sono inferiori rispetto a quelli dello scenario controfattuale, avrei la stessa percentuale di risparmio energetico nel caso decidessi di acquistare due, o più macchinari identici. Per chiarire questo concetto, ipotizziamo il caso di una azienda che vuole acquistare un macchinario A e per costruire lo scenario controfattuale utilizza i dati dei macchinari B, C e D. Ipotizziamo adesso che la media dei consumi dei macchinari B, C e D sia pari a 100kWh per unità di prodotto mentre il macchinario A ha un consumo di 80kWh per unità di prodotto, ovvero garantisce un risparmio energetico del 20%. Se ora l’azienda decidesse di acquistare non uno ma cinque macchinari A, lo scenario controfattuale andrebbe costruito considerando cinque macchinari B, cinque macchinari C e cinque macchinari D con i quali avrei sempre 80kWh per unità di prodotto del macchinario A contro i 100kWh per unità di prodotto dello scenario controfattuale. Tale situazione, che per ovvi motivi non sarà assolutamente la regola, potrebbe però essere di interesse per le grandi aziende che riuscirebbero ad aumentare notevolmente i propri investimenti.
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