dicembre2024/gennaio2025 iFerr 43 www.iferr.com è allo Zenith. In questo caso però, per proteggerci, non solo non lo fissiamo ma indossiamo degli occhiali da sole. Con lo schermo, invece, questo non accade: lo guardiamo direttamente e anche per tante ore. Si può quindi anzitutto usare gli appositi occhiali che schermano la luce blu, che si trovano comunemente in commercio e sono molto efficaci. Suggerisco, inoltre, di usare l’impostazione Night Light Setting, presente in tutti i dispositivi. Questa deve essere attivata e commuta la luce blu in luce gialla (simile alla luce crepuscolare), che offende meno il sistema visivo. iFerr: Per quanto riguarda invece il benessere oculare, cosa si può fare? G.C.: Dobbiamo anzitutto ricordare che gli occhi contengono un’elevata percentuale di acqua, che va quindi ripristinata bevendo almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno. Un altro importante fattore da segnalare è il fatto che, quando si fissa concentrati uno schermo, il battito delle palpebre rallenta significativamente. Si stima che il numero di battiti scenda da 20-30 al minuto fino a 4-5. Ma sbattere le palpebre è fondamentale per mantenere un corretto film lacrimale, senza il quale l’occhio tende a seccarsi troppo. Anche in questo caso quindi, prendersi delle pause allontanandosi dallo schermo e sbattendo le palpebre normalmente, è di grande aiuto. Giovanni Castellani iFerr: Cosa accade in questo caso? G.C.: Il sistema visivo è più rilassato quando la vista è “in panoramica”, cioè quando guardiamo verso l’orizzonte. Al contrario, mantenere una condizione di sguardo in convergenza, oltre a impegnare tanto la muscolatura, va ad attivare un effetto di stress da attacco e fuga. Questo avviene perché il nostro sistema nervoso, ogni volta che è sottoposto a uno stress di qualsiasi natura, genera una risposta di produzione di ormoni funzionali alle esigenze primitive, legate alla sopravvivenza. L’organismo non fa differenza tra il tipo di stress che subisce: la risposta è la medesima di quando l’uomo primitivo era preda dei lupi: produce cortisolo per mobilitare le riserve energetiche e far fronte al meccanismo attaccofuga. iFerr: Quali altri disturbi derivano dallo stress visivo? G.C.: Mantenere a lungo la convergenza visiva genera una risposta muscolare, che ha una ricaduta sul collo, provocando tensioni cervicali, alle tempie e alle spalle. È quindi necessario fare delle brevi pause periodiche, obbligatorie anche per legge, per alzarsi e distogliere lo sguardo dallo schermo. In caso di dolori o tensioni ai muscoli è sempre utile fare qualche esercizio specifico per collo e spalle. iFerr: Che tipo di effetti ha invece l’esposizione prolungata alla luce artificiale? G.C.: Il nostro corpo ha bisogno di luce solare per produrre vitamina D. Purtroppo la luce artificiale non è in grado di sostituire quella naturale. Passare tante ore in negozio o in ufficio, nel medio-lungo periodo, può generare carenza di vitamina D. Un problema che i medici hanno già sollevato da tempo e che riguarda la gran parte della popolazione mondiale ormai. Spesso viene suggerita l’integrazione di questa vitamina, proprio perché non si riesce a trovare tempo e occasione di restare esposti alla luce solare per il tempo che sarebbe necessario a permettere all’organismo di produrla. iFerr: Cosa può dirci invece del benessere degli occhi? G.C.: Per quanto riguarda l’uso prolungato di schermi, il problema principale, come già detto, è la luce blu che emettono i dispositivi. Questa è presente anche nello spettro solare quando il sole COSA ACCADE STANDO ORE AL PC PER TROVARE SOLLIEVO L’OCCHIO È SOTTOPOSTO A LUCE BLU SI GENERA STRESS VISIVO CON CONSEGUENTE PRODUZIONE DI CORTISOLO SI CREANO TENSIONI AL COLLO E ALLE SPALLE SI ALTERA IL FILM LACRIMALE USARE OCCHIALI CHE SCHERMANO LA LUCE BLU IMPOSTARE LA FUNZIONE NIGHT LIGHT SETTING FARE LE PAUSE PREVISTE DALLA LEGGE GUARDARE ALL’ORIZZONTE FARE ESERCIZI PER RILASSARE CERVICALE E SPALLE BERE ALMENO 1,5 LITRI DI ACQUA AL GIORNO SBATTERE LE PALPEBRE
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