104 iFerr marzo 2025 www.iferr.com relazionali sul lavoro. In questa intervista, ci racconta il suo percorso e anticipa i temi che affronteremo insieme. iFerr: Per i prossimi sei mesi guiderai i nostri lettori attraverso il mondo del counseling, in particolare nel contesto aziendale. Iniziamo conoscendoti meglio: chi sei e qual è il tuo percorso? Ester Lamacchia: Certo, è un piacere raccontarmi. Mi chiamo Ester Lamacchia e ho seguito un lungo percorso professionale nel settore bancario. Per oltre trent'anni ho ricoperto ruoli manageriali in due importanti istituti di credito, acquisendo una solida esperienza nella gestione delle persone. Nella mia esperienza, ho avuto l›opportunità di guidare team e affrontare sfide complesse, sia a livello operativo che relazionale, lavorando a stretto contatto con persone provenienti da realtà diverse. Sono laureata in economia e, nel corso degli anni, ho affiancato al mio percorso professionale un profondo interesse per la psicologia. Studiavo autonomamente, leggevo, mi formavo e intraprendevo un mio personale percorso di analisi, che mi ha arricchito sia a livello umano che professionale. Questo desiderio di approfondimento mi ha portata a conseguire l’abilitazione come Professional Counselor in Antropologia Personalistica Esistenziale, un percorso svolto presso la scuola di formazione Centro Sviluppo Persona di Taranto appartenente, a livello nazionale, alla S.U.R. Sophia University of Rome e certificato dalla FAIP Italia Counseling (Federazione delle Associazioni italiane di Psicoterapia), con iscrizione al numero 1870 del registro nazionale dei Counselor accreditati, ai sensi della legge n. 4/2013. iFerr: Come hai conciliato questi due percorsi così diversi? E.L: In realtà, si sono rivelati sorprendentemente complementari. Più studiavo e lavoravo su me stessa, più mi accorgevo di quanto le mie iPartner > “QUANDO LE RELAZIONI TRA COLLEGHI O TRA RESPONSABILI E DIPENDENTI SONO CARATTERIZZATE DA TENSIONI O INCOMPRENSIONI, L’INTERA AZIENDA NE RISENTE. SI VERIFICA UN CALO DI PRODUTTIVITÀ, UN AUMENTO DELL’ASSENTEISMO E, NEI CASI PIÙ GRAVI, UNA FUGA DI TALENTI” competenze manageriali si arricchivano. Il lavoro di analisi personale e gli approfondimenti in ambito psicologico mi aiutavano a comprendere meglio le dinamiche relazionali, a gestire situazioni conflittuali con maggiore empatia e a supportare il mio gruppo nei momenti di difficoltà. Questo mi ha aperto gli occhi: non si trattava solo di una crescita personale, ma di un valore aggiunto per il mio lavoro. iFerr: È questo che ti ha portato al counseling? E.L: Esattamente. A un certo punto, ho capito che il mio percorso poteva essere utile non solo a me, ma anche a chi viveva le stesse difficoltà: lo stress, le relazioni complesse, il bisogno di equilibrio tra risultati professionali e benessere personale. Mi sono quindi formata come counselor, convinta che la mia esperienza nella crescita personale potesse integrarsi con la mia consolidata conoscenza delle dinamiche che si creano all’interno delle aziende. Il counseling mi consente di mettere a disposizione delle persone le risorse acquisite, aiutando individui e gruppi a ritrovare equilibrio e serenità nel contesto lavorativo. iFerr: Quanto è importante dare valore alle persone attraverso l’ascolto, e in che modo questo influisce sulla performance aziendale? E.L: Il valore delle persone è il cuore di ogni organizzazione. L’ascolto, in particolare, è una competenza spesso sottovalutata, ma straordinariamente potente. Quando in azienda si crea un ambiente in cui le persone si sentono ascoltate e comprese, aumenta non solo il loro benessere ma anche il loro livello di motivazione e coinvolgimento. L’ascolto attivo permette di riconoscere i bisogni e le difficoltà dei collaboratori, di prevenire conflitti e di promuovere una comunicazione più efficace. Questo si traduce in un miglioramento della coesione del gruppo, in decisioni più consapevoli e, in ultima analisi, in una maggiore produttività. Quando le persone percepiscono che il loro contributo ha valore, diventano più proattive e creative, portando beneficio all’intera organizzazione. iFerr: Quali sono le dinamiche relazionali disfunzionali più comuni in azienda, e come possono danneggiare l’organizzazione? E.L: Le dinamiche relazionali disfunzionali possono assumere molte forme, ma alcune tra le più
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