iFerr-125 - Anno 2025

giugno 2025 iFerr 119 www.iferr.com Silvia Morelli vendita di settore, i cosiddetti hardware store, che hanno compreso che avere un’identità visiva chiara aiuta moltissimo. Uno stile industriale, con grandi banconi in ferro e legno scuro, che ricordano gli empori di una volta, o espositori chiari e modernissimi, dove il singolo articolo è esposto come in una boutique, sono esempi diametralmente opposti ma ugualmente efficaci di questo nuovo paradigma di progettazione. iFerr: Spesso nei tuoi progetti c’è una grande attenzione ai dettagli, anche nei contesti più tecnici: quanto conta l’estetica nel mondo ferramenta? S.M.: La cura del dettaglio è di fatto la cura dell’insieme. Ed è in definitiva la cura verso il cliente finale, destinatario del nostro lavoro. L’estetica in questo senso non è mai fine a sé stessa, ma veicola sempre un messaggio per raggiungere uno scopo. Sul messaggio abbiamo già detto, significa rendersi immediatamente riconoscibili: far capire chi si è, a chi ci si rivolge, cosa si sta offrendo, e in che modo. Il fine ultimo è chiaramente quello di attrarre la clientela di riferimento, di fatto aumentando le vendite. Volendo semplificare al massimo, possiamo dire che se un posto si presenta bene ho più voglia di entrarci, di restarci e quindi di acquistare. Questo è il senso dell’attenzione all’estetica che, come dicevamo prima, deve diventare attenzione all’esperienza che il cliente fa della visita in un negozio, nel senso più ampio possibile. Oggi sono sempre di più le realtà commerciali che ricercano spazi e situazioni in cui la stimolazione sensoriale del cliente vada oltre la vista. Quanto sia importante la musica che viene diffusa in un negozio è ormai un fatto ampiamente condiviso (esistono professionisti che creano colonne sonore ad hoc per questo o quel brand). Ma anche il tatto, con espositori che consentano di toccare, oltre che guardare, i campioni dei prodotti (penso alle finiture materiche di certi tipi di pittura), o addirittura l’olfatto, con la microdiffusione negli ambienti di essenze mirate, magari non percepibili in modo diretto dall’utente, ma tali da agire sulle emozioni dei clienti, facendoli sentire a proprio agio e rendendo la permanenza nel negozio ancora più piacevole (il cosiddetto marketing olfattivo). iFerr: Hai maturato una competenza anche nell’home staging: ci sono elementi di Milano è la città d’origine e del cuore di questa professionista, che ha studiato classici e si è laureata in architettura. Da sempre freelance, ha una passione per tutto ciò che riguarda l’abitare, gli interni e la casa. L’home staging è arrivato per caso, ma è stato un vero colpo di fulmine, tanto che si è specializzata presso l’Home Philosophy Academy di Milano, l’unica scuola italiana riconosciuta da Barb Schwarz, la creatrice del metodo. Ha ricevuto l’attestato ufficiale “Quality Approved” dalla scuola, un riconoscimento conferito ai professionisti che si sono distinti per la qualità del loro lavoro nel panorama dell’home staging italiano. L’Home Staging è una tecnica di marketing immobiliare strategico che riduce significativamente i tempi di permanenza sul mercato di una casa in vendita o in affitto. Contatti: mail - info@silviamorelli.it mobile - +39 3402843473 web – www.silviamorelli.it @smstaginglab SILVIA MORELLI questa disciplina che porti con te anche nella progettazione dei punti vendita? S.M.: In parte sì, anche se si tratta di due approcci con aspetti peculiari. Anche l’home staging è marketing, si tratta anche qui di vendere un prodotto, la casa, che deve attrarre il maggior numero di potenziali clienti in target. Si lavora sulla spersonalizzazione degli ambienti, sull’andare incontro ai gusti della più ampia platea passibile. Progettare un punto vendita o uno showroom passa invece attraverso l’individuazione dell’immagine e della comunicazione che si vuole dare, che è (o dovrebbe essere) esclusiva di quel negozio e di quel brand. Si parla in effetti anche di Retail Staging, da intendersi in maniera duplice: da una parte si fa retail staging quando si preparano gli spazi commerciali per la locazione o la vendita (in modo che i contratti si chiudano più rapidamente ed alle migliori condizioni, esattamente come nell’home staging); ma retail staging è anche proprio quello che abbiamo descritto finora in relazione all’allestimento del singolo negozio. Non tanto e non solo vendere prodotti, ma offrire un’esperienza a tutto tondo, integrando tutti gli aspetti citati: questo è in definitiva il principio cardine che dovrebbe ordinare la progettazione di un moderno esercizio commerciale.

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