46 iFerr luglio/agosto 2025 www.iferr.com iRetail > vivere un’esperienza significativa, coinvolgente e multisensoriale al consumatore. Non si tratta più solo di soddisfare un bisogno funzionale, ma di generare un legame emotivo, simbolico e spesso narrativo tra marca e individuo. In sintesi, il marketing esperienziale trasforma il consumo in un evento. Quali sono i moduli strategici esperienziali più efficaci per coinvolgere emotivamente il consumatore? M.F.: Nel mio libro distinguo cinque moduli strategici fondamentali: Sense, Feel, Think, Act e Relate. ➊ Sense: attiva i sensi, rendendo l’esperienza fisicamente memorabile. ➋ Feel: punta sulle emozioni, creando connessioni affettive. ➌ Think: stimola l’intelligenza del consumatore, spingendolo a riflettere. ➍ Act: invita a comportamenti nuovi, a una trasformazione personale. ➎ Relate: costruisce legami sociali, identità condivise e appartenenze culturali. Un progetto efficace è quello che integra questi moduli in modo coerente e personalizzato. Non è possibile definire quale modulo è superiore agli altri, dipende dal contesto, dal dna della marca o del punto vendita, dal mercato e dal particolare settore merceologico. Nel suo libro parla di “fornitori di esperienza”: chi sono e quale ruolo giocano nella costruzione di un’esperienza memorabile? M.F.: I “fornitori di esperienza” sono tutti quegli attori, interni o esterni all’azienda, “IL MARKETING ESPERIENZIALE SI DIFFERENZIA DA QUELLO TRADIZIONALE PERCHÉ NON SI LIMITA A COMUNICARE UN PRODOTTO, MA MIRA A FAR VIVERE UN’ESPERIENZA SIGNIFICATIVA, COINVOLGENTE E MULTISENSORIALE AL CONSUMATORE” che concorrono alla creazione dell’universo esperienziale. Possono essere architetti, designer, artisti, chef, sound designer, storyteller, influencer. La loro funzione è quella di “dare forma” sensibile e simbolica all’esperienza, contribuendo a costruire ambientazioni narrative coerenti con i valori e l’identità del brand. In un certo senso, sono i nuovi “artigiani del marketing”, capaci di plasmare emozioni attraverso lo spazio, il tempo e i linguaggi sensoriali. Per esempio, un architetto può progettare un negozio esperienziale ma può e deve farlo di concerto con il proprietario, deve valutare se il negozio è monomarca oppure no. Nel primo caso il brand con le sue specifiche caratteristiche diventa anche lui un possibile fornitore di esperienza, e così via. I fornitori di esperienza non necessariamente sono esseri umani. iFerr: Può raccontarci un caso italiano o statunitense che considera particolarmente
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