iFerr-126 - Anno 2025

58 iFerr luglio/agosto 2025 www.iferr.com iDistribution > marginalmente, questa è un’attività principale degli associati. La creazione del consorzio ha però semplificato la comunicazione, fornendo risposte rapide e esaustive ai rivenditori sia di aspetto tecnico che legale; facendogli risparmiare tempo e migliorando la loro proposta al consumatore finale, oppure evitandogli sanzioni su prodotti non a norma. iFerr: C.D.F. è composto da tre storiche realtà italiane: quali sono le caratteristiche distintive che rendono questa unione così efficace nel mercato nazionale? C.S.: La forza di C.D.F. è data proprio dagli associati che la compongono. Tre aziende con una storia di oltre 50 anni che hanno saputo rinnovarsi sempre. La formula vincente è atipica e molto semplice: prima di essere imprenditori con interessi comuni, sono amici veri. PIERO VIANELLO titolare iFerr: Qual è secondo voi il valore aggiunto di far parte di una rete rispetto a lavorare in autonomia? Piero Vianello: Oggi far parte di una rete è fondamentale per un grossista, ci si aiuta, ci si scambia merce, si fanno affari insieme e ci si confronta giornalmente su temi fondamentali come l’andamento del mercato, l’innovazione, nuovi prodotti, strategie di marketing e tanto altro, tutte cose che da soli sarebbero in alcuni casi impossibili, in altri molto onerose da perseguire. A questo aggiungerei una cosa fondamentale, il rapporto umano, che ultimamente è sempre più difficile, avere degli interlocutori amici è davvero tanto valore aggiunto. Com’è cambiato il mercato oggi rispetto al passato? P.V.: Oggi il mercato è sempre più complicato e andrà sempre peggio: questo a causa delle istituzioni che aggiungono tasse, incombenze e balzelli in continuazione aumentando i costi alle aziende, poi c’è internet che ha cambiato e sta tuttora cambiando gli equilibri di mercato, e l’I.A. che sta anch’essa mettendo in discussione tutto il mondo conosciuto finora. A questo va aggiunto l’invecchiamento della popolazione con la diminuzione in prospettiva dei punti vendita fisici. Il mercato non è cambiato, è in trasformazione e non sempre in evoluzione. Prima bastava acquistare e vendere bene, fare qualche campagna e poco più per crescere, oggi bisogna correre più che mai, restare sempre aggiornati, cercare di arrivare in anticipo sui tempi, innovare, avere buone idee, essere sempre presenti e visibili. iFerr: I marchi proprietari rivestono un ruolo importante nella strategia di C.D.F.. Qual è il valore aggiunto delle vostre private label per i rivenditori e i consumatori? C.S.: I marchi privati aiutano clienti e consumatori a muoversi nell’eccesso di domanda a cui sono sottoposti. Un marchio deve principalmente connotarsi con un rapporto qualità prezzo adeguato al suo posizionamento; questa è una caratteristica quasi implicita. La differenza rispetto alla concorrenza devono farla aspetti che vanno al di là del prodotto intrinseco. Nel nostro caso, i nostri marchi vengono percepiti e ricordati grazie a una continuità dei prodotti e a un’assistenza post-vendita al di sopra degli standard di mercato; ritornandoci, soprattutto negli ultimi anni, una buona richiesta sia presso i rivenditori che, a cascata, presso i consumatori.

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