iFerr 77 - Anno 2020

36 Vittorio De Lucia è agente plurimandatario. Lavora con tre aziende tra cui la VMD con cui collabora da una decina di anni. Nel periodo di lockdown è riuscito a ottenere dei risultati sorprendenti, grazie anche a tecniche di vendita diverse, figlie di questo periodo di emergenza sanitaria. iFerr: Come sei diventato agente di vendita? Vittorio De Lucia: Sono cresciuto a Bari nella rivendita di tabacchi dei miei genitori. Ho respirato quindi il ‘commercio’ da sempre. Già allora curavo la relazione con i clienti e amavo molto questo aspetto. In quegli anni ho conosciuto Giovanni, rappresentante della Gilette, che veniva periodicamente in negozio. Per me era un idolo . Lo guardavo con grande ammirazione. Sapeva parlare, aveva una macchina bellissima. E così gli ho chiesto di poter lavorare con lui. Sono diventato un merchandiser della Gilette. Andavo in giro nei supermercati e sistemavo il prodotto sugli scaffali. È stata di fatto la mia prima esperienza in ambito commerciale in Puglia. Non è stato un inizio semplice ma nonostante le difficoltà ci ho sempre creduto. Nel 2003 è arrivata la proposta di lavoro a Milano e sono partito senza indugi. Ho lavorato come agente ma da dipendente in un’azienda fino al 2010 quando, nel pieno della crisi economica, il titolare mi ha chiesto di aprire la partita Iva. È stato un salto nel vuoto ma non ho perso l’ottimismo. Dalle mie parti si dice: ‘Più buio della notte non ci può essere ’. Mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a cercare altri clienti, diventando plurimandatario. Tra questi la VMD. Allora era una realtà più piccola e si occupava di terzisti. Poi è cresciuta tanto e io con lei. All’inizio ho dovuto far conoscere i suoi prodotti da zero ma poi, grazie all’alta qualità degli stessi, i clienti rinnovavano gli ordini senza batter ciglio. L’exploit è arrivato nel 2012 quando la VMD ha fatto un accordo con la Dollmar ampliando la gamma di prodotti. Oggi lavoro in mezza Lombardia e ho numerosi clienti. Collaboro, oltre che con VMD, con Franchi&Kim per le vernici industriali e Guantificio Senese per l’antinfortunistica . iFerr: Come hai affrontato questi mesi di emergenza sanitaria? V. D. L.: Ho cambiato pelle e ho avuto ragione nel farlo. Durante il lockdown infatti ho ottenuto dei risultati insperati. E questo nonostante la maggior parte dei miei punti vendita avesse chiuso per paura - soprattutto nella Bergamasca - o per decreto. Ho dovuto trovare un nuovo metodo. Non potendo muovermi nè avere lo stesso approccio fisico della vendita, ho trascorso ore e ore al telefono con i clienti. Ho utilizzato tanto WhatsApp. Mandavo audio con la spiegazione dei prodotti, schede tecniche e tutto quanto serviva nell’immediato . In quel momento i rivenditori non potevano perdere tempo e il telefono è stato uno strumento diretto, facile. Ho avuto dalla mia anche la forza e la lungimiranza di VMD che ha prontamente convertito le produzioni in articoli che in quel momento potevano servire come gli igienizzanti. Inoltre, ho venduto un volume incredibile di mascherine, gel lavamani, guanti e tute di Guantificio Senese e tante vernici per l’edilizia di Franchi&Kim . È stato un periodo delirante. Gli ordini sono cresciuti esponenzialmente. Ci sono stati anche momenti difficili. A volte mi chiamavano clienti in lacrime perché avevano finito tutto. Sono stato felice di essere riuscito ad aiutarli nel mio piccolo o comunque di aver fatto tutto il possibile per andare incontro alle loro esigenze. Dopo il lockdown ho ricominciato a girare in auto subito. Di media faccio 65mila km all’anno. iFerr: Cosa ti piace di questo mestiere? V. D. L.: Amo la relazione di fiducia che si è creata con i miei clienti. Ne ho conferma in due situazioni diverse. Quando mi chiamano semplicemente per chiedermi come va e quando lo fanno per sapere se tratto un prodotto specifico. Significa che prima iCommerciali Crederci sempre!

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