iFerr-99 - Anno 2022

che sapevate CURIOSITÀ E TENDENZE Lo t ? % € 12 Il valore del mercato del DIY nel mondo Nel corso del Virtual Diy Summit, evento organizzato dalle associazioni Edra/Ghin e Hima nell’ambito del Global Diy Summit, sono stati diffusi i dati relativi al mercato del DIY nel mondo: nel 2021 il settore del fai da te valeva 770 miliardi di euro, quasi 70 in più rispetto al 2020, quando aveva chiuso a 702 miliardi complessivi. Si tratta di numeri importanti che testimoniano la straordinaria crescita del comparto negli ultimi anni: indicativa la crescita nel biennio 2021-2019 (+153 miliardi), se paragonata al biennio 2019-2017, che aveva fatto registrare un aumento di “soli” 29 miliardi. Fai da te: un italiano su tre lo pratica, +26% rispetto al 2019 Secondo i dati emersi da una recente ricerca di GFK, sono quasi 20 milioni gli italiani che nel 2022 si dedicano al fai da te in casa e/o all’aperto, con una crescita del +26% rispetto al 2019. Si tratta di una passione che accomuna tutti: uomini (54%) e donne (46%). Non solo, lo studio evidenzia un aumento esponenziale nell’ultimo triennio nelle fasce lavorative dei 35-44 anni (+53%), così come tra gli over 45, con circa 2,5 milioni di nuovi “soft bricoleurs” pronti a mettersi all’opera nelle proprie case. Il 33,9% degli italiani cerca maggiore sicurezza in casa I dati della prima edizione dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa, voluto da Verisure Italia e realizzato dal Censis, evidenziano come gli italiani cerchino maggiore sicurezza, in particolare all’interno della propria casa. Il 33,9% degli italiani maggiorenni si sente poco (25,6%) o per niente (8,3%) sicuro tra le mura domestiche. Per questo motivo, oggi gli italiani utilizzano vari sistemi di protezione nelle proprie abitazioni: il 65,7% dispone di una porta blindata, il 32,8% ha installato inferriate a porte o finestre, il 37% ha un impianto antifurto, di cui il 30% con telecamere, mentre il 56,5% ha scelto di non tenere oggetti di valore in casa. Linee guida per ridurre i consumi energetici nel retail Con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici all’interno del Paese, le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno reso note una serie di linee guida da mettere in pratica all’interno dei punti vendita. Alcune delle prime misure riguardano l’abbassamento dell’intensità dell’illuminazione all’interno dei negozi e l’ottimizzazione della climatizzazione caldo-freddo. Inoltre, sono necessari degli interventi mirati sulle attività operative volte a raggiungere sempre un maggior livello di efficienza energetica, come, ad esempio, incentivare l’auto-produzione di elettricità tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili.

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