LE FIERE IN ITALIA E LE MISURE (URGENTI) DA ADOTTARE
Che cosa sta facendo il governo italiano per far ripartire il sistema fieristico italiano? Fa il punto il quotidiano Il Sole 24 Ore che oggi pubblica un articolo sul tema. Eccone una sintesi.
Non c’è una stima complessiva dei danni economici del settore fiere, ma il dato certo è che, dalla fine di febbraio a oggi, sono oltre 170 le manifestazioni annullate o rinviate al secondo semestre. Eppure nessun provvedimento ad hoc è stato preso dal governo per sostenere il sistema, che pure genera ogni anno secondo Aefi (l’associazione che rappresenta circa 40 quartieri fieristici italiani),un giro di affari di 60 milioni di euro e dà vita al 50% delle esportazioni delle aziende italiane.
“Non ci stancheremo mai di ripeterlo: le fiere sono uno strumento di politica industriale ed è come tale che il governo dovrebbe considerare le nostre aziende e intervenire per sostenerle”, dice Giovanni Laezza, presidente di Aefi. I segnali da parte del governo cominciano ad arrivare: ieri alla firma del Patto per l’export, il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha inserito il sistema fieristico tra i sei pilastri da sostenere per il rilancio del made in Italy. Nelle prossime settimane è previsto anche un incontro tra mondo delle fiere e il ministro dell’economia Roberto Gualtieri per discutere l’attivazione di un fondo di circa 600 milioni di euro a sostegno delle società fieristiche. Il problema poi è che della debolezza del sistema italiano potrebbero approfittarsene i concorrenti stranieri che hanno già pianificato date alternative.