STOP CESSIONE CREDITO E SCONTO IN FATTURA: EFFETTI DRAMMATICI PER L’INDUSTRIA ITALIANA
Dopo il via libera in Consiglio dei Ministri, entra oggi in vigore il decreto legge in maniera di crediti fiscali con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La decisione, voluta dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, mette la parola fine allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti sui bonus fiscali introdotti negli ultimi anni dal cosiddetto Superbonus con la detrazione al 110%, successivamente ridotta al 90%, agli ecobonus con detrazione al 50% e al 65%, passando per i bonus mobili e i bonus verdi.
“Una decisione drastica, del tutto inaspettata: l’eliminazione della cessione del credito e dello sconto in fattura rappresentano un danno enorme per le famiglie e per le aziende manifatturiere italiane“, il commento di Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria.
“Dobbiamo considerare innanzitutto – dichiara Nocivelli – la direzione intrapresa dall’Europa in merito all’efficientamento energetico degli edifici: se in meno di dieci anni dobbiamo portare le nostre abitazioni a più che dimezzare le emissioni, Superbonus ed Ecobonus sono due misure fondamentali per il raggiungimento di tali obiettivi; l’eliminazione dello sconto in fattura e della cessione del credito rallenteranno notevolmente le opere di efficientamento energetico, impedendo ai condomini e alle famiglie – soprattutto quelle meno abbienti – di accedere ai bonus”.
“Oltre a rappresentare un ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica – prosegue Nocivelli – lo stop alla cessione del credito rappresenta un danno economico a tutta la filiera dell’edilizia, che va a colpire direttamente anche le aziende della meccanica e in particolare quelle dell’impiantistica, un comparto industriale che oggi vale oltre il 34% del settore delle costruzioni per numero di addetti. In questa fase di inflazione galoppante e difficoltà crescenti per le aziende, non possiamo permetterci di fermare i meccanismi che hanno permesso a misure-chiave quali Superbonus ed Ecobonus di accelerare in maniera considerevole il percorso di efficientamento energetico nell’edilizia, e di creare valore economico per migliaia di aziende sul territorio nazionale. Questa ennesima modifica inattesa alla disciplina pone in seria difficoltà molte imprese della filiera dell’edilizia, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro”.