COMPARTO VERNICI: COMPETITIVITÀ ITALIANA A RISCHIO
L’aumento continuo dei costi di materie prime e trasporti, penalizzati dall’impatto del caro energia e dallo shock inflazionistico causato dalla guerra in Ucraina, sta portando a pesanti ripercussioni nel comparto vernici e pitture e questo scenario preoccupa fortemente Assovernici, l’associazione che rappresenta i produttori italiani del settore.
Da gennaio 2021 gli aumenti per i pigmenti hanno raggiunto il 60%, per solventi e resine epossidiche si registra un 100%; fino al 100% per resine acrilici, vinilici e alchidici; da +25 a 50% per gli imballaggi e fino al 100% per pallet di plastica. A tutto questo si aggiungono gli incrementi nei trasporti e nella manodopera, oltre che ai prezzi di luce e gas, che sono moltiplicati rispetto allo scorso anno con effetti importanti sui costi di produzione.
Tutti questi rincari stanno colpendo in particolare l’Europa e l’Italia, dove il comparto vernici e pitture rappresenta uno dei principali motori produttivi. Il fatturato annuo stimato è pari a circa 2 miliardi con una forza lavoro che conta quasi 10.000 addetti. Inoltre, il nostro Paese è al primo posto in Europa per quanto riguarda la produzione di vernici in polvere destinate all’industria e al secondo per la produzione di vernici per l’edilizia. Dall’altro lato, Stati Uniti e Asia non stanno soffrendo le pressioni energetiche, tanto che lo scenario che si prospetta è di crescente minaccia alla competitività del settore.