IL CLOUD COMPIE 25 ANNI
Oggi il 60% delle imprese italiane utilizza il cloud per un mercato nazionale che vale 4,5 miliardi di euro (+15% rispetto al 2021). Si tratta di una cifra superiore alla media europea (42%), che posiziona il Belpaese al 5° posto nel continente davanti a Germania (40%) e Francia (30%), in una classifica capeggiata dalla Svezia (75%).
L’invenzione di questa rivoluzionaria tecnologia si può ricondurre al 26 ottobre 1997, data in cui Ramnath Chellappa, professore d’informatica e operations management, utilizzò per primo questo termine durante una conferenza a Dallas in cui lo definì come “un nuovo paradigma informatico in cui i confini saranno determinati dalla logica economica piuttosto che dai limiti tecnologici”. Da quel momento, diverse aziende hanno iniziato ad offrire i primi servizi digitali e il termine si è diffuso con sempre maggiore successo tra addetti ai lavori e consumatori. Nei suoi 25 anni, il cloud ha permesso a milioni di aziende di alleggerirsi dall’acquisto e dal mantenimento di un data center e server fisici, spostando nella nuvola digitale tutte le funzioni operative.
Come affermato dal recente report di Grand View Research, le cifre parlano di un mercato globale da 484 miliardi di euro ed è stato previsto un giro d’affari per il 2030 di oltre 1.500 miliardi con un +15,7% di crescita annuale. Inoltre, secondo il report pubblicato da Eurostat, si specifica come il 79% delle aziende utilizza il cloud per la posta elettronica, il 68% per lo storage e il 58% per gli applicativi sulla sicurezza. Numeri importanti, ma inferiori, sono quelli registrati dalle applicazioni software per finalità più avanzate, come finanza/contabilità (48%), CRM (27%) e pianificazione delle risorse aziendali (24%).