IWOMAN #IFERR 118 | NADIA DE ROBERTIS, RESPONSABILE DIVISIONE FERRAMENTA DI DIERRE
La sesta protagonista della rubrica iWoman è Nadia De Robertis, responsabile della divisione ferramenta di Dierre. Nell’intervista esclusiva accompagna i lettori nel “cuore” dell’azienda, dove artigianalità, design e visione lungimirante si incontrano per plasmare il futuro del settore.
iFerr: Quali sono le tappe fondamentali della sua attività in Dierre?
Nadia De Robertis: Ho iniziato il mio percorso in Dierre quasi per caso un pomeriggio del 1986, subito dopo essere uscita da scuola. Dovevo dare una mano a mio padre in ufficio. Non me ne sono più andata e in questi 38 anni ho avuto il privilegio di contribuire alla crescita dell’azienda. Quando sono entrata in quell’ufficio Dierre aveva una ventina di dipendenti e un futuro tutto da scrivere. Oggi siamo un gruppo internazionale con 650 dipendenti, 7 stabilimenti in Italia e uno in Portogallo, oltre 70 brevetti depositati e un fatturato che nel 2023 ha raggiunto i 160 milioni di euro.
iFerr: Che valore aggiunto devono avere le donne che operano in Dierre e nel mondo sicurezza e fai da te?
N.D.R.: Iniziamo col dire che in Dierre lavorano molte donne, non solo appartenenti alla mia famiglia, in diversi reparti. Lo trovo un bel segnale e un indicatore del peso della componente femminile in un settore che un tempo veniva considerato appannaggio quasi esclusivo degli uomini. In azienda, e in generale nel mondo della sicurezza, le donne hanno saputo portare uno sguardo nuovo e originale alla soluzione dei problemi e uno spiccato senso pratico. Che nel nostro caso significa anche “tradurre” le tecnologie più avanzate in una modalità di utilizzo accessibile a ogni tipologia di utente. È il prodotto che si deve adattare al cliente e non viceversa. Credo poi che la sensibilità femminile sia stata determinante nell’attribuire alla porta una crescente valenza estetica.