LO STATO DI CRISI DEL SISTEMA FIERISTICO CAMPANO
Ieri è stata recapitata una lettera indirizzata a Vincenzo De Luca, Presidente Regione Campania, a Luigi de Magistris, sindaco di Napoli e a Ciro Fiola, Presidente della CCIAA di Napoli, firmata dai principali organizzatori delle fiere di Napoli (compreso il SiFerr) per denunciare lo “Stato di Crisi del Sistema Fieristico Campano e provvidenze a supporto dello stesso”.
La pubblichiamo nella sua interezza.
Illustri Autorità,
siamo gli organizzatori delle principali fiere, manifestazioni e festival che si svolgono a Napoli, presso la sede fieristica della Mostra d’Oltremare. Ogni anno circa 2.500 persone (tra collaborazioni dirette e indirette) sono impegnate nelle attività necessarie al regolare svolgimento dei nostri eventi.
Partecipano alle nostre fiere, ogni anno, ca. 3.000 espositori provenienti dall’intero territorio nazionale e dall’estero. Ogni anno i nostri eventi regalano emozioni a ca. 500.000 visitatori, anch’essi provenienti in fiera da Napoli e dalla Campania ma anche da fuori regione e dall’estero. Molti dei nostri eventi hanno decine di anni di svolgimento alle spalle e attivano un indotto enorme: allestitori, personale di supporto, trasporti, grafica, sistema ricettivo e ristorativo, agenzie viaggi, media e pubblicità e tanto altro. Le fiere da noi organizzate recano ogni anno al territorio locale un impatto economico stimato in ca. 100 milioni di euro.
Le nostre manifestazioni veicolano informazioni e promozioni che vanno ben oltre il nostro comparto merceologico, interessando location d’arte, culturali e di svago presenti nei nostri territori, verso cui indirizziamo i nostri ospiti nei programmi collaterali ai nostri eventi. L’emergenza Covid-19 ha già causato, dallo scorso febbraio, l’annullamento di numerose fiere e manifestazioni da noi realizzate. I codici Ateco delle nostre società sono “sospesi” da mesi e non si sa quando saranno di nuovo resi attivi. Ma anche questa attivazione servirà a nulla per coloro che hanno già dovuto annullare l’evento; a pochissimo per altri organizzatori che non potranno, comunque, svolgere le proprie fiere, neanche in autunno e nei mesi seguenti invernali.
Le nostre attività sono ferme e, verosimilmente, saranno tra le ultime ad essere riattivate in quanto siamo, e saremo, stimolatori di aggregazione. I nostri eventi, da sempre, facilitano l’assembramento, quello positivo, costruttivo, sociale, culturale, economico. Dalle nostre manifestazioni si sviluppano relazioni, si intraprendono attività, si agevolano conoscenza e crescita economica.
Per quanto sopra, chiediamo:
- Il riconoscimento dello “stato di crisi del comparto fieristico campano”;
- La previsione di sostegni economici a fondo perduto per le fiere e gli eventi annullati dai provvedimenti governativi e regionali, e per quegli eventi che non potranno comunque realizzarsi per incompatibilità con le prescrizioni di futuri protocolli di sicurezza (che auspichiamo vengano emanati a breve e per i quali possiamo dare utili indicazioni, anche distinguendo le 1 diverse tipologie di fiere che rappresentiamo: business to business, aperte al pubblico generico, miste, di diversa natura);
- La previsione di misure agevolative che inducano la sede fieristica (di cui siete esclusivi azionisti) a ridurre notevolmente le tariffe di locazione degli spazi per le nostre attività;
- Di conoscere una tempistica plausibile per il ritorno alla normalità, ed in sicurezza, per il regolare svolgimento dei nostri eventi.
Noi vorremmo continuare a profondere nelle nostre manifestazioni tutta la professionalità, passione, impegno, creatività, relazioni nazionali e internazionali, oltre a immani sforzi economici e finanziari. Vorremmo tornare a lavorare. Ma per tornare a ciò, per tornare a offrire al territorio le enormi ricadute economico-sociali-turistiche-culturali che riusciamo a produrre ogni anno, dobbiamo sopravvivere a questa fase. Da soli non riusciamo. Molti di noi, con gli eventi annullati (su cui lavoriamo l’intero anno), avranno fatturati pari a zero quest’anno, ma costi di struttura comunque ingenti, sebbene calmierati solo in parte dall’attivazione di cassa integrazione e strumenti similari. Solo con l’aiuto delle istituzioni preposte possiamo sopravvivere a questa fase e guardare con fiducia alla ricostruzione ed al futuro. Con questa lettera diamo voce a tutte le imprese, grandi-piccole-micro ed agli artigiani che fanno parte del nostro comparto e che lavorano con noi ai nostri eventi.
Senza le nostre manifestazioni non collassano solo le nostre società e le centinaia di aziende e professionalità che collaborano con noi: siamo la più importante fonte di entrate della Mostra d’Oltremare. Chiediamo un intervento urgentissimo, un fondo adeguato a far superare, almeno fino a dicembre, questa fase di fermo obbligatorio che ci è stato imposto dalle misure sanitarie. Chiediamo, altresì, che venga, quanto prima, approvata una normativa regionale sul sistema fieristico che, tra le altre cose, possa prevedere risorse economiche dedicate a questo importantissimo volano di creazione di valore aggiunto per il territorio regionale e locale. Auspicando un cortese riscontro alla presente, disponibili a partecipare ad un tavolo istituzionale dedicato alle fiere ed alla principale sede fieristica regionale, ribadiamo tutto il senso della nostra stima, e ringraziamento per quanto sarà possibile fare.
Grazie mille per l’attenzione