iFerr-99 - Anno 2022

31 Innovazione, tecnologia e fattore umano quindi un’industria meccanica sempre più orientata all’export, oltre che ai criteri ESG e ai dettami dell’industria 4.0. iFerr: Quali sono le priorità come presidente di Anima Confindustria? Quanto conta l’aspetto formativo per voi? M.N.: La priorità è dare supporto agli associati, che si trovano ad affrontare una congiuntura terribile che mette a serio rischio il comparto. I costi cominciano a essere insostenibili per un numero sempre maggiore di aziende, che chiedono a gran voce una maggiore tutela del mercato e del sistema imprenditoriale. Oggi è fondamentale mantenere e implementare le misure di sostegno all’innovazione industriale e alla digitalizzazione, necessarie per lo sviluppo del tessuto manifatturiero e per mantenere alta la competitività dell’industria italiana nei confronti delle imprese straniere. Un grande ruolo nel rilancio del settore può essere giocato dal processo di transizione ecologica, un tema di importanza assoluta che oggi ha assunto anche una valenza strategica, nell’ottica di una diversificazione dell’approvvigionamento energetico che veda un ruolo sempre maggiore di biocombustibili e idrogeno come fonti alternative ai combustibili fossili. Ecco perché sono nati Anima Ambiente e Anima Idrogeno, gruppi di lavoro interni ad Anima in cui discutere con le imprese associate del ruolo e delle possibilità della meccanica negli ambiti della sostenibilità e della nascente filiera dell’idrogeno. La formazione è un altro dei canali attraverso cui possiamo supportare le aziende: Anima organizza percorsi formativi su vari temi tra cui sicurezza di prodotto, direttive comunitarie, norme di prodotto, accesso ai mercati internazionali e sicurezza sul lavoro. iFerr: In che modo le politiche governative potranno supportare il tessuto industriale italiano che sta patendo i rincari delle materie prime e dell’energia? M.N.: Partiamo dallo scenario attuale: secondo il sondaggio diffuso da Anima Confindustria alle imprese associate a fine settembre, a causa dei costi di produzione in continuo aumento oltre la metà delle aziende vede un calo dei profitti superiore al 10%. Inoltre la metà delle imprese della meccanica ha registrato incrementi nei costi di produzione che si collocano tra il 10 e il 30%; per 2 aziende su 5 gli aumenti raggiungono e superano il 40%, rispetto allo scorso anno. Il settore manifatturiero nazionale vede sempre più ridursi i margini di profitto, con il pericolo concreto per numerose attività di dover fermare la produzione o addirittura chiudere per sempre. Come Anima abbiamo individuato cinque linee direttive per il supporto del tessuto industriale italiano, riassunte nel Manifesto della Meccanica per il 2023: Tecnologie avanzate come fattore abilitante della transizione green (supportare l’industria italiana nello sviluppo e diffusione di tecnologie efficienti e sostenibili); Efficienza energetica a 360°, dall’edilizia all’industria Marco Nocivelli >

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