FOCUS MATERIE PRIME 2025: SCENARI GLOBALI E IMPATTO SULL’INDUSTRIA ITALIANA
Le imprese della meccanica italiana si trovano ad affrontare una fase complessa e incerta, segnata da instabilità geopolitica, fluttuazioni nei prezzi delle materie prime e nuove sfide energetiche. Il Focus Materie Prime di Anima Confindustria offre una bussola per orientarsi in uno scenario globale in continua evoluzione.
L’industria meccanica italiana è stata fortemente colpita negli ultimi anni da una crescente instabilità legata al mercato delle materie prime. Oscillazioni nei prezzi, difficoltà di reperimento dei materiali e tensioni geopolitiche hanno messo sotto pressione le aziende del settore, costringendole a rivedere le proprie strategie.
A fornire un quadro puntuale della situazione è il Focus Materie Prime di Anima Confindustria, l’osservatorio congiunturale che monitora costantemente le dinamiche del mercato e supporta le imprese nell’interpretare i cambiamenti in atto.
Le sfide per le imprese della meccanica
Nonostante una parziale stabilizzazione registrata negli ultimi mesi, le incertezze permangono. Come evidenziato da Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria: “L’instabilità dei mercati internazionali e i costi energetici rischiano di colpire duramente le imprese della meccanica italiana. Servono politiche europee concrete a sostegno della stabilità dei mercati e della valorizzazione delle filiere produttive locali”.
Il Manifesto della Meccanica 2025, presentato al Ministro Adolfo Urso, sottolinea la necessità di investire in tecnologie per il risparmio energetico, promuovendo settori strategici come l’idrogeno e l’energia nucleare. La cooperazione tra istituzioni, pubblico e privato è oggi più che mai fondamentale per costruire un futuro sostenibile.
Materie prime: prezzi in calo e prospettive incerte
Secondo l’analisi di Achille Fornasini, docente dell’Università di Brescia e coordinatore del Focus Materie Prime, il rallentamento della crescita industriale globale sta generando una pressione al ribasso sui prezzi delle materie prime: “Assistiamo a una generalizzata depressione dei prezzi dovuta sia alla diminuzione della domanda globale, sia all’incremento dell’offerta, causato da un calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti e da un aumento della disponibilità sui mercati internazionali”.
Le agenzie di rating internazionali prevedono una contrazione della produzione industriale, con conseguente rallentamento della domanda di commodity, semilavorati e manufatti. Sebbene non si possa escludere un rialzo futuro delle quotazioni, le probabilità appaiono oggi inferiori rispetto alle previsioni del secondo semestre 2024.