iFerr-103 - Anno 2023

82 impresa, avere chiari i propri obiettivi, la propria idea di business, definire la struttura, le competenze necessarie e le risorse da assumere. Tutto ciò con una profonda analisi di tutto quanto in azienda crea costo o ricavi. Basti pensare al livello di analisi dei top player mondiali sulla bocca di tutti, come Amazon, McDonald’s, Google e tanti altri. MODIFICARE LO STILE DI LEADERSHIP Spesso dimentichiamo che l’azienda è un’organizzazione di persone e beni economici e come tale deve essere definita e pianificata in ogni suo aspetto, reparto, risorsa o controllo della stessa; per fare ciò prima di tutto dobbiamo essere consapevoli del nostro ruolo e imparare a comportarci da Leader. Dobbiamo imparare innanzitutto a gestire le nostre risorse umane, comprenderne le competenze e i tempi del loro lavoro; dobbiamo soprattutto, valutare in modo oggettivo quanti beni e servizi riusciamo a produrre, senza mai dimenticare di chiederci se, e in qual misura, ciò che offriamo al mercato, interessa a qualcuno. In questa dimensione di cambiamento urge una crescita personale, affiancando le competenze tecniche a nuove competenze umane e di leadership. Urge un cambio di mentalità che ogni imprenditore deve pretendere da sé stesso, e dai propri manager. Servono massicce dosi di pragmatismo per dimenticare i vecchi modelli di conduzione dell’impresa. La leadership coercitiva, spesso utilizzata nelle nostre imprese, limita enormemente le qualità e le competenze dei nostri collaboratori e soffoca potenzialità che potrebbero essere messe a fattor comune per il bene dell’impresa. La leadership del consenso spesso utilizzata da manager deboli, allunga dannosamente la catena di comando rendendo più farraginose e inefficienti le decisioni e gli atti da produrre, proprio in un mercato che cerca velocità e risolutezza. La leadership convocativa è invece un nuovo modo di esprimere un ruolo carismatico che condivide una visione attrattiva e ispiratrice del futuro, con il proprio gruppo, ma senza imporla, delegando e responsabilizzando i propri collaboratori affinché ognuno, per le proprie capacità, prenda decisioni autonome necessarie alla realizzazione del risultato finale. Il leader svolge così il ruolo di facilitatore. Ma si sa che accettare il cambiamento non è semplice! Quanto si utilizza un modello di leadership consolidato, con radici aziendali profonde, l’innovazione risulta essere parecchio complessa. Siamo tutti dinanzi a una nuova sfida e possiamo solo innovarci, o rischiamo l’estinzione. CAMBIARE VERSO LA CLIENTELA Il cliente non è il pollo da spennare di una volta, ma una entità da curare e preservare con attenzione. Stiamo tutti imparando che migliorare l’esperienza del proprio cliente deve diventare un’ossessione, perché, ciò che oggi, sempre di più, i clienti chiedono alle aziende, è godere esperienze uniche e di cui conservare memoria. In un mercato dove ormai Prezzo, Prodotto e Servizi competono ovunque, dove le promozioni sono tutte uguali, e dove non si fa in tempo a creare un nuovo servizio che qualcun altro già l’ha copiato e migliorato, ciò che crea la vera differenza, è la relazione che si instaura con i propri, e con i potenziali nuovi clienti. Questa l’unica cosa che non sarà mai clonabile dalla concorrenza. Cambia l’approccio: in un buon affare vincono tutti. Con la volontà di cambiare, un buon inizio è sempre informarsi, studiare, e caricare dentro sé stessi la determinazione per svecchiare la propria mentalità e ricominciare a produrre idee nuove e vincenti. iPartner Max Catalano > MAX CATALANO CDO (Chief Digital Officer) di professione, con le competenze per accompagnare le aziende nella Trasformazione Digitale, integrando al loro interno strumenti che solo le nuove tecnologie rendono possibili. Progetta e sviluppa l’aspetto digitale delle aziende implicate direttamente o indirettamente nel servizio di vendita on-line definendo strategie e obiettivi commerciali, e ricercando nuovi segmenti e business opportunities. Si occupa di tutti gli aspetti legati al commercio elettronico con funzioni operative e di coordinamento.

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