FOCUS MATERIE PRIME: UNO SCENARIO SENZA CHIARE PROSPETTIVE
Nell’ultimo appuntamento del Focus Materie Prime di Anima Confindustria si è evidenziato come i mercati di molte materie prime industriali stiano attraversando una fase relativamente stazionaria, caratterizzata da numerose incertezze a livello globale.
Crisi dell’automotive in Europa, tassi ancora troppo elevati, prezzi energetici superiori al periodo pre-pandemia, tensioni geopolitiche, debiti pubblici in forte espansione, diffusione di misure protezionistiche ed elevato livello di imprevedibilità nei rapporti multilaterali sono alcuni dei fattori che da tempo stanno influenzando negli ultimi mesi la crescita mondiale, frenando la produzione e gli scambi globali dei mercati delle materie prime.
Come sottolineato da Achille Fornasini, coordinatore del Focus Materie Prime di Anima Confindustria, il contesto che stiamo attraversando è caratterizzato da grande incertezza tanto che: “la domanda globale di materie prime e di altri beni intermedi si è andata deteriorando rapidamente, riflettendo la flessione più intensa generata dall’attività di approvvigionamento lungo le più importanti filiere produttive. Non è un caso infatti che, a settembre, la produzione manifatturiera globale mondiale sia diminuita per il terzo mese consecutivo per effetto della contrazione di nuovi ordini, soprattutto nell’ambito dell’economia europea.”
L’offerta supera la domanda
Come confermato dal sondaggio delle aziende associate, le prospettive per la seconda metà dell’anno non sono positive, principalmente a causa del blocco della Germania e del rallentamento dell’economia europea.
“Per quanto riguarda le materie prime, stiamo vivendo una fase in cui l’offerta supera la domanda. Oggi esiste una maggiore disponibilità dei materiali e i prezzi sono più accessibili rispetto agli ultimi due anni, ma non siamo ancora tornati ai livelli pre-covid. Anche il costo dell’energia, ancora troppo alto in Italia, sta avendo un impatto sul nostro comparto. In questa fase, giocheranno un ruolo fondamentale le decisioni in ambito europeo legate al Green Deal.”, dichiara Pietro Almici, presidente vicario di Anima Confindustria.