METALLI, ACCIAI E ROTTAMI: LE SFIDE E LE TENDENZE PER IL 2024
Il panorama economico globale per il 2024 promette un ritorno ai ritmi prepandemici, con previsioni di crescita trimestrale intorno al 0,5% e una diminuzione dell’inflazione al 3%. Tuttavia, questo scenario prevede un sostanziale stallo dei prezzi dei rottami metallici nel corso dell’anno a venire. Le proiezioni sono emerse durante l’evento annuale “Outlook Mercati 2024”, organizzato da FT Mercati con il patrocinio di Assofermet, che ha riunito esperti di settore per discutere le prospettive nei mercati internazionali di metalli, acciai, rottami e altro ancora.
Cinzia Vezzosi, Vicepresidente di Assofermet, ha delineato le sfide e le tendenze che hanno caratterizzato l’economia internazionale nel 2023 e che continueranno a influenzare il mercato dei rottami nel 2024. La decarbonizzazione, l’aumento dei costi dell’energia e l’incremento dei tassi di interesse sono solo alcune delle dinamiche che rimarranno centrali. La stretta normativa dell’Unione Europea sulla decarbonizzazione, insieme a iniziative come la revisione della Waste Shipment Regulation, potrebbero limitare le esportazioni di rottame al di fuori dell’UE. Allo stesso tempo, misure come il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) potrebbero generare costi strutturali significativi per gli importatori di acciaio e alluminio. Ulteriori restrizioni potrebbero derivare dall’adozione del Global Agreement on Steel and Aluminum (GASSA) alla fine dell’anno. “Se queste misure dovessero coesistere, i prezzi di acciaio e alluminio potrebbero raggiungere livelli imprevedibili”, ha dichiarato Vezzosi. La crescita dei costi dell’energia, già assorbita nei prezzi delle materie prime, contribuirà a un effetto inflattivo che potrebbe peggiorare nel prossimo futuro. La deglobalizzazione, la rimodulazione dei confini geostrategici ed economici, rappresenta un altro elemento che potrebbe influenzare il mercato dei rottami metallici nel 2024.
Emilio Rossi, Senior Partner di Oxford Economics, ha fornito prospettive sul commercio globale nel 2024, sottolineando che, dopo il rimbalzo post-pandemico, si prevede un ritorno ai ritmi di crescita pre-2020. Tuttavia, le economie avanzate dovranno affrontare sfide strutturali come il calo demografico, l’alto livello del debito pubblico e la bassa crescita della produttività. La transizione energetica e la gestione del rischio geopolitico renderanno strutturale un certo grado di inflazione, nonostante ci si aspetti un calo intorno al 3% nel 2024.
Il fenomeno della deglobalizzazione, che coinvolge la rimodulazione dei flussi commerciali più che un abbandono delle catene di fornitura globali, è un tema che interessa sia il mercato dei rottami metallici che il quadro macroeconomico. Nonostante la crescita contenuta nelle prospettive economiche globali, non si prevede una vera e propria deglobalizzazione, ma piuttosto una revisione delle dinamiche commerciali.